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Una senso a questa storia

Creato il 29 luglio 2011 da Stiven1986

Come vi dicevo, mercoledì sera sono stato a Varese alla’assemblea dei segretari di Circolo della provincia. Tra le altre cose, si è discusso della relazione di Bersani alla Direzione nazionale.

Uno dei passaggi che più mi interessano, e che ho rimarcato nel mio intervento di mercoledì, è questo:

In presenza del Porcellum, noi siamo di fronte a una questione che è emersa in maniera assolutamente evidente negli ultimi mesi. C’è una spinta enorme alla partecipazione – i referendum, le amministrative, la piazza di Milano – e ci troviamo di fronte all’imbuto di una legge elettorale che costringe alla nomina dei parlamentari.

Questa legge è talmente in contropelo rispetto alle esigenze di partecipazione, che qui davvero può profilarsi una situazione dove rischia di “piovere per tutti”.

A parte il “piovere per tutti” – che ricorda il “non può piovere per sempre” – il mio intervento iniziava proprio così.

Bersani prosegue:

Mi limito a dire che, nel caso in cui rimanga in vigore questa legge elettorale, noi dovremo trovare delle forme che tengano conto anche delle diverse articolazioni territoriali. Ad esempio, abbiamo le Unioni regionali di cui avvalerci. Noi possiamo quindi dare dei criteri di indirizzo, secondo uno schema per cui una parte fondamentale delle scelte vengono rimesse agli iscritti, senza escludere (in particolare per quelle regioni che siano in grado di farlo) iniziative di ulteriore ampliamento dei meccanismi di partecipazione.

Ecco, il mio intervento non finiva così, perché col politichese non sono tanto bravo. Il mio intervento finiva con delle parole semplici: primarie per i parlamentari, che, come ho già sostenuto, non significa fare le primarie per scegliere tra acqua frizzante e naturale, ma passare dalla primavera all’estate. Dare un senso a questa spinta enorme alla partecipazione, che se da un lato è Spider Truman, dall’altro è Milano e Napoli, e il referendum. Quello che dobbiamo fare è dare un senso a questi sentimenti, a questa storia, insomma, che era anche lo slogan primario di qualcuno.

Perché non può piovere per sempre. O forse sì.



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