Magazine Per Lei

UNA STORIA PICCOLA (ma vera).

Creato il 17 ottobre 2012 da Nina
UNA STORIA PICCOLA (ma vera). * C'era una volta *
Un giorno, chissà quando o come, uscirà fuori da una scatola e lo ritroverai fra le cose preziose di una mamma, di quelle che sono Tesori per il cuore, di quelle che si custodiscono con cura e attenzione. E sarà lì, tra sassolini e conchiglie, piume e campanellini, pezzetti di stoffa colorata, bigliettini e perline. Ti guarderà e tu capirai all'istante - lo sentirai forte - che quello lì non è come un qualunque altro souvenir di viaggio, magari finito lì per sbaglio. E avrai ragione, perché Lui è uno dei Portafortuna del tuo, di viaggio. Quello della tua vita. Per questo io voglio raccontare la sua storia, perché resti e non venga persa, qualunque cosa accada.  Per te, per Noi e per chi vorrà ascoltarla.  Lo faccio perché parla di te, di quando non c'eri, ma eri già qui.  Lo faccio per farmi compagnia e cullarmi, all'ombra di bei pensieri. La lascio qui per far passare questo tempo dell'attesa e tesserne la trama, nella dolcezza di un suono, di una parola. 

LA STORIA DELLO ZOCCOLETTO DI LEGNO

Immagina una nonna: bianca, soffice e profumata, come una pagnottina di pane.  I suoi capelli sono arruffati, le guance morbide e tonde. Porta sempre la gonna, anche quando fa freddo. Immagina che per guardare, per riconoscere volti e oggetti, per vedere, lei usi le mani. Questa nonna vive lontano, in campagna e gli echi della vita caotica della città le arrivano solo dai racconti di figli, nuore, generi, nipoti. Il suo orecchio è pronto e allenato a riceverli. Ma lei è lì, nella calma verde che aspetta.  Immaginala coi suoi occhiali da sole, quelli con la montatura marrone, che tiene su anche in casa, se la luce è accesa. Un giorno di ottobre, un giorno qualunque, questa nonna qui decide che è arrivato il momento: chiama sua figlia che era in casa sua per farle visita e le consegna una bustina, perché la porti con sé nel viaggio di ritorno alla città.  Dentro alla bustina c'è lui: lo Zoccoletto di legno. Arrivato chissà da dove, dono di chissà chi, lei ora vuole che arrivi tra le mani di un'altra donna: la compagna di suo nipote, la compagna  del figlio di sua figlia. Nei giorni seguenti, dalla sua casa in campagna, lei chiede conferma, insiste, domanda, vuol sapere se lo zoccoletto sia giunto o meno nella sua nuova dimora. Sembra che per lei quell'oggetto, nell'atto di donarlo a quella giovane donna, assuma un significato nuovo, simbolico, quasi magico: un Significato Preciso e Particolare.  Un significato che però a nessuno confida, sicura com'è che arriverà svelato e palese, una volta superato il viaggio e giunto a destinazione, protetto dalla sua bustina di plastica. La figlia non sa spiegarsi il perché di tanta premura, né il perché di quel gesto all'apparenza ingiustificato, non calcolato. Lo chiameremo 'un moto del cuore'. Questo è il nome che si dà a tutto quel che viene spontaneo, improvviso e che regala un sorriso, una carezza calda d'amore. Intanto Lo zoccoletto fa un salto di 3 generazioni, passando per quelle sei mani.  Oggi lui è qui, sul mio comodino, di fianco agli altri amuleti, perché quella giovane donna sono proprio io. Più lo guardo più mi rendo conto di quanto somigli a una scarpetta taglia-bimbo. Più lo osservo più mi convinco che lei debba aver sentito qualcosa da lontano e quella distanza abbia voluto colmare, con quel dono che fosse di speranza e buon auspicio. Come a voler dire: 'ci sono anche da qui'. Come a voler sussurrare: 'arriverà quel che stai cercando e sarà piccolo così'. Lo zoccoletto e il suo Salto Spazio-temporale. Nulla mi toglierà mai dalla testa che lei, pur essendo all'oscuro di tutto, abbia visto - toccando quello zoccoletto con le sue morbide e attente mani - una scarpetta di bimbo. E che fosse il suo Augurio per Noi.  Un ponte teso, come una mano di nonna, a portare fiducia e forza alla terza generazione.  Un ponte teso fra due sponde, che si allunga fino a raggiungere, fino a toccare la Quarta Generazione.


postilla: abbiamo tutti una storia, che amiamo raccontarci, perché ci scalda il cuore, ci incoraggia, ci tiene compagnia. Mi piacerebbe ascoltare la vostra. Vi và? :)
UNA STORIA PICCOLA (ma vera).


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :