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Uno Stato di Polizia

Creato il 18 novembre 2012 da Firenze5stelle @firenze5stelle

Dalla rete ci arriva una lettera di un cittadino dopo i recenti scontri tra le forze di Polizia e cittadinanza a Roma

Ripartendo dalle parole di ammonimento al “Soldato Blu” scritte sul blog di Beppe Grillo, e da quelle di giustificazione apparentemente imparziale del Ministro Cancellieri, su chi ha dato – in fatto di manganellate – di più o di meno, e di più o di meno le ha subite, ci viene da domadarci a quale svolta europea, di disagio sociale e di dissenso politico, dobbiamo in futuro prepararci: tutti, cittadini senza divisa e poliziotti.

Il Sessantotto di Pasolini è ormai passato e forse i ruoli si sono invertiti: così oggi i poliziotti, poveri sottopagati, pestano dei poveri non pagati e forse senza futuro. Un tempo si chiamava lotta di classe, oggi si chiama lotta inter-generazionale. Ma non solo questo.

Uno Stato di Polizia“L’essere odiati” dei poliziotti – rimanendo agli “Scritti Corsari” di Pasolini – ” fa odiare”, inevitabilmente, ancora oggi. C’è una rabbia, una frustrazione per cui si insegue col manganello e si attacca alle spalle l’indifeso che scappa dalla rissa: così è stato ripreso dalla televisione nazionale in questi giorni.

In una situazione nella quale le istituzioni di questo nostro Paese stanno perdendo tutta la loro autorevolezza, ciò che rimane dello Stato è la sua antica prerogativa, quella cioè dell’esercizio della sovranità attraverso la coercizione e la forza. E la violenza pubblica così perfino gratuitamente dispensata non è allora la manifestazione di uno Stato impaurito ? Di Stati e di governi impauriti ?

In Italia una mal celata maggioranza parlamentare dal cipiglio destrorso ed autoritario (si ricordi il G8 di Genova), difesa da una pletora di scorte ed auto blu, che cosa fa in un frangente di crisi ? In deroga alla spending review, rilancia il finaziamento alle forze di polizia, ridimensionando il turn over per un ammontare di 100 milioni di euro. Cosa è questo ?

E’ un governo o uno Stato che si prepara allo scontro sociale sapendo che comunque le politiche di austerità saranno sempre più stringenti.

E’ la “sudamericanizzazione” del confronto Stato-società ed è il potenziale rischio di tutti i Paesi europei oggi fortemente indebitati.

Se ancora una volta la percezione pubblica dello Stato è la mano levata contro oppure la commistione affaristica Stato-mafia, proprio laddove lo Stato non riesce ad alzare alcuna mano contro, il definitivo sganciarsi dalla vita politica da parte dei cittadini è inesorabile.

Ad una arbitrarietà del potere, che i fatti violenti di questi giorni ne rappresentano una dose ad alto valore simbolico, è urgente contrapporre un’altra politica, non un’antipolitica. Se il citato “Soldato Blu” alza la mano contro, là, in quel gesto, sta tutta l’antipolitica, rivolta contro la cittadinanza.

E lui, il “Soldato Blu”, non lo ha capito, poveretto. Lui quale generazione pensa di difendere ?

Una cosa è certa e nota, che nei Paesi in crisi economica per indebitamento chi ne esce rafforzata è l’oligarchia politica ed i suoi corpi armati pretoriani,  ed i produttori di armi: così, in Italia, sino ad oggi, sta lentamente accadendo questo.  

 

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