Buongiorno care Bruttine! La scorsa settimana vi ho consigliato di uscire di casa e “praticare“, ma poi mi sono accorta di non avervi dato sufficienti avvertimenti sul genere maschile. Lo so, li conoscete tutti, ma ci sono alcune cose che dovete assolutamente tenere in mente quando vi relazionate ad un maschio…;) (che sono le prime che vi dimenticate quando vi perdete in milioni di pippe mentali)!
“L’uomo è semplice. Di quella semplicità sana, genuina, a tratti basica. Semplici nei gesti, nei pensieri, nei bisogni, nelle azioni ed anche nelle reazioni (compresa l’alzabandiera spontanea mattutina). Loro sono così, lineari e senza ingarbugliamenti. Un po’ come il sistema binario: a loro bastano due numeri con cui giocare, 0 e 1, e con quelli fanno e disfanno ogni cosa. Altrimenti detta mente pratica, non è una limitazione (come voi cattivelle state pensando), anzi. Fior di pensatori, scrittori, filosofi ed artisti sono uomini e di certo non si può dire che non siano in grado di elaborare grandi teorie o concepire opere immense. Solo che lo fanno in maniera diversa, appunto, con valutazioni immediate e senza porsi eccessive questioni (o almeno mettendole in fila una per volta). Fino a quando si relaziona con suoi simili detentori di pene, tutto procede alla grande, dopotutto parlano la stessa lingua (e spesso parlano poco). I reali problemi di comunicazione si hanno quando ha a che fare con la nemica numero uno del sistema: la donna. Se Lui è semplice, Lei è un gomitolo che ha appena fatto la guerra con dodici gatti: non è ordinato, è un caos; non ha dei nodi, ha dei sottogomitoli annodati anch’essi; non ha perso il capo, solo non ha idea di dove l’abbia messo e mentre lo cerca, si arrotola di nuovo.”
Per questo motivo ci sono tre consigli che possono salvarvi la vita ed evitarvi notevoli rotture di palle, sia in fase di approccio che in relazioni consolidate:
1-Imparare la loro lingua: sento già le obiezioni “Perchè mi devo sforzare io?”. Perchè siete meravigliose, portate per le lingue, studiose e pazienti (…) e perchè è un metodo talmente tanto semplice che può risultare comodo anche per la vostra vita. Cercate di andare incontro a questa spiazzante basicità e lentamente non sarete così stupite di atteggiamenti e reazioni che, misurate con i vostri 896690 numeri, sembrano inconcepibili. Io ho raggiunto un livello di conoscenza tale che ormai penso binario (praticamente ho una laurea), ecco perchè ho quasi smesso di discuterci: gli parlo direttamente come un loro simile (e questo li impressiona notevolmente)! Ciò non toglie che qualche volta la parte femminile prenda il sopravvento e finisco per seppellirli tra milioni di numeretti.
2-Non pretendere che seguano il vostro pensiero: non ce la possono fare. Ci vuole moltissima pazienza e predisposizione, un po’ come prendere un bambino per mano ed insegnargli a camminare. Se avete questa vocazione, prego, accomodatevi. Altrimenti giocate a semplificare, non vi dilungate in logorroiche spiegazioni che seguono il vostro filo attorcigliato, verrete immediatamente etichettate come “pallose rompicoglioni” (e smetteranno di ascoltarvi dopo 25 secondi).
3-Ricordarsi che sono semplici: è molto importante tenere in mente tutto ciò. Siamo noi quelle che complichiamo le cose, loro per natura non lo fanno. Non cercate il groviglio dove non c’è e soprattutto, se possibile, non fatelo impigliare nei vostri pensieri se non c’è bisogno. Se volete avere a che fare con esseri complessi, chiamate le vostre amiche e perdetevi nei rispettivi labirinti mentali.
O no? Vediamo che ne pensa LaMario…come tutti i venerdì alle 10.30 su radio m2o!