Cadono un po' alla volta tutte le grandi dinastie di usurai. O almeno si spera. Le mele marce cresciute all'ombra della Banda della Magliana subiscono giorno dopo giorno colpi precisi e dolorosi. Dopo l'arresto di Enrico Nicoletti ecco il rinvio a giudizio per Giuseppe De Tomasi, uomo di De Pedis che dell'usura ha fatto una professione.
Richiesta di processo con rito abbreviato, davanti al gup Barbara Callari per l'intera famiglia di Giuseppe De Tommasi detto 'Sergionè .
La famiglia accusata di usura, riciclaggio ed estorsione, reati compiuti in danno di gente comune e anche di personaggi tra i quali Marco Baldini, conduttore radiofonico e già partner di Fiorello.
Il rinvio a giudizio è stato chiesto dal procuratore reggente Giancarlo Capaldo, dai pubblici ministero Simona Maistra e Francesco Minisci.
Sono sette le persone coinvolte nell'inchiesta e arrestate tutte nello scorso mese di luglio. Oltre a 'Sergionè che nel giugno dell'83 a pochi giorni dal suo rapimento telefonò ai famigliari di Emanuela Orlandi spacciandosi per «Mario», sono imputati la moglie Anna Maria Rossi, i suoi figli Arianna e Carlo Alberto De Tommasi, suo genero Roberto Roberti, la consuocera Celestina Adriana Carletti.
Insieme con loro un esattore del gruppo di usurai Giordano Rizzo. Anche Carlo Alberto De Tommasi nel 2005 secondo una perizia fonica si inserì nella vicenda Orlandi telefonando a 'Chi l'ha vistò.
Per quanto riguarda l'attività del gruppo di usurai ci sono una dozzina di parti offese nel giudizio. Stando a quanto accertato dalla polizia il giro messo su dal gruppo ammontava ad almeno 100mila euro al mese e gli interessi richiesti andavano dal 5 al 6 per cento mensile.
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