Stiamo parlando di lui
Qualche tempo fa Panzumen si è beccato una scarica di legnate planando dal letto al pavimento con un'agilità e una leggerezza che gli credevo estranee.Il motivo era questo: l'infame se la dormiva appallottolato sul letto, ove poco più in là la pupa giocava ignara delle conseguenze del suo gioco innocente. A un certo punto da seduta che era, intenta a sbatacchiare il coniglio appeso alla sua giostrina, perde l'equilibrio e si rovescia all'indietro, finendo esattamente con la testa tra le grinfie di Panzumen. Il quale, molto seccato di essere risvegliato in malo modo, non ci pensa due volte ad agguantare con gli artigli quell'oggetto contundente che gli è piombato addosso (la capoccia della pupa), tenendolo saldamente con le zampe anteriori mentre con quelle posteriori prende a scalciarlo violentemente, prima ancora che lei faccia in tempo anche solo a rendersi conto dell'accaduto. Quindi interviene la mamma in maniera violenta e il gatto si ritrova a planare come poco fa vi ho esposto.
E pensare che la pupa adora i gatti.
Loro invece per il momento si mantengono entro una gamma piuttosto limitata di atteggiamenti nei confronti di lei, che variano dall'indifferenza totale, al prudente tenersi alla larga, al timido approccio struscioso, all'invadente accomodarcisi sopra, alla fuga in sordina.
Questa è stata la prima e l'unica aggressione da lei subita da parte loro, e non avevo dubbio che sarebbe avvenuto da parte di Panzumen, che con quella tattica di agguantare e scalciare (grab&Kick) mi ha fregato un'infinità di volte, quando io ignara avevo lasciato che la mia mano si avventurasse nella zona proibita della sua irresistibile PANZA soffice e invitante, ma che in realtà è solo un'allettante esca per permettere a lui di dare sfogo ai suoi istinti sanguinari.
Mai fidarsi di un Panzumen che dorme.
A maggior ragione se dorme stravaccato panzallaria.
Se si chiama Panzumen un motivo ci sarà pure.
Stiamo parlando di lui
Ma ora veniamo a Zorro.
Vi avevo già parlato della sua mania di infilarsi nella carrozzina con o senza pupa dentro e delle tristi conseguenze per lei.
Beh, sarò ripetitiva, ma ecco cos'è successo in una di queste notti pazzesche per me:
Dunque pupa insonne e ripetutamente risvegliata da oscuri dolori gengivali e/o incubi, madre ripetutamente risvegliata dal suo sonno intermittente, padre che ronfa, e che inizia pure a mugolare proprio mentre io tento di farla riaddormentare dondolandola tra le braccia, causandone un repentino ritorno alla veglia, ciabatta della madre tirata addosso al padre per farlo smettere di mugolare.
Questo il quadro noto in cui ambientiamo il racconto.
Quando i risvegli della pupa iniziano ad essere tanti e frequenti, la mamma si trascina la carrozzina accanto al letto, in maniera da poter monitorare la situazione senza doversi ogni volta alzare incespicando nelle coperte e nel gallinaceo della pupa.
A un certo punto lei inizia a piangere di brutto, ma proprio così, di punto in bianco.
La mamma è ormai più che esperta della situazione, non accende più neanche la luce, cerca a tentoni il ciuccio, ma si accorge che trovasi ancora nella boccuccia urlante della bambina.
Allora, pupa, cos'hai? Calmati, sù!
C'è voluto un po', ma alla fine a furia di carezzine e sussurri, la pupa si cheta e dorme.
Ok, posso ridormire anche io.
Aspetta solo un po', che mi pare si sia scoperta.
Cerco sempre a tastoni le coperte, che le sono scivolate inspiegabilmente verso il basso.
Dunque: uno strato di pile, uno strato di lana, uno strato di... pelliccia?
Questo strato di pelliccia fa le fusa si stiracchia e si spaparazza soddisfatto panzallaria.
Butto Zorro fuori dalla carrozzina della mia bambina e mi riaddormento sentendomi una madre veramente degenere!
Continuate a seguirci nella prossima avventura di: "Pupa VS. Gatti"!
Chi vincerà?
Lo saprete nella prossima puntata...