Di Salvatore Giambelluca il 18 gennaio | ore 08 : 09 AM
Vada a bordo, cazzo! È l’ordine del capitano della Guardia Costiera, Gregorio De Falco, verso il comandante della Costa Concordia – Schettino -, naufragata sabato scorso nei pressi dell’isola del Giglio. La telefonata apparsa in rete questa mattina ha fatto il giro del mondo, scatenando il popolo dei social network, in particolare Twitter, che ha incoronato il capitano De Falco nuovo eroe nazionale.
La telefonata. Con voce decisa come nei film di guerra in bianco e nero, De Falco chiama il comandante della nave naufragata, Schettino, e gli ordina di risalire a bordo, andando ad aiutare e guidare le persone ancora intrappolate dentro. C’era il capo della capitaneria in una stanza, alla radio, che cercava di capire la situazione, che spingeva il comandante a tornare indietro. Per fare quello che lui, dalla sua stanza, non poteva fare. Al telefono, rumori di fondo, altre persone intorno, caos. Schettino che si giustifica: “Ma si rende conto che è buio e qui non vediamo nulla …”. De Falco, perentorio: “E che vuole tornare a casa Schettino? E’ buio e vuole tornare a casa? Salga sulla prua della nave tramite la biscaggina e mi dica cosa si può fare, quante persone ci sono e che bisogno hanno. Ora!”.
“Abbiamo fatto solo il nostro dovere, cioè portare a regime il soccorso. La Capitaneria è un’istituzione sana, bellissima, semplice. Io sono innamorato del lavoro che faccio”. Sono queste le parole di Gregorio De Falco, di origini napoletane, arruolato in Marina nel settembre del 1993, arrivato a Livorno nel 2005, vent’anni di esperienza alle spalle.
#vadaabordocazzo è diventato subito trend topic su Twitter, milioni di utenti commentano con disgusto – ma anche con ironia – la telefonata fra De Falco e Schettino. C’è chi ne fa una frase simbolo, per chi non vuole arrendersi in questo paese dalle mille difficolta.