E’ stata nel cast de “La Vita che Corre” la miniserie tv, recentemente andata in onda su Rai Uno, dedicata al dramma delle stragi del sabato sera. Questo lavoro le ha permesso di misurarsi con attori dal calibro di Barbara De Rossi e Enzo Decaro. Ci dica una qualità che una giovane attrice come lei invidia agli attori di più lunga esperienza.
Nonostante ne abbia tanto anche io, invidio l’immenso amore che hanno per questa professione. Quando un attore ama il proprio lavoro si vede, è una cosa che traspare, il pubblico lo avverte, lo sente. Vedere attori che con così tanta esperienza hanno ancora tanta passione per un’attrice giovane come me è molto incoraggiante, anche perché questo è un mestiere a volte difficile ed instabile ma sicuramente il più bello del mondo.
Nel film La vita che corre è stato raccontato quanto può essere alto il prezzo di un’esigenza di per sé anche lecita, quella di evadere. Quando lei sente la necessità di tirare il fiato, quali sono i suoi personali metodi di decompressione?
Se sento il bisogno di evadere tendenzialmente la prima cosa che faccio è stare un po di tempo da sola in modo tale che mi possa estraniare e distaccare da tutto quello che c’è fuori, ma anche fare l’opposto, cioè vivere bene e passare bei momenti con la famiglia e gli amici stretti è una cosa che permette l’evasione, perché con queste persone c’è un’intimità tale che permette questo.
Ci racconta del nuovo progetto televisivo
Il 6 febbraio 2012 sono iniziate le riprese del mio secondo lavoro per la televisione “Come un delfino – La serie”, 4 puntate per Canale 5 che andranno in onda in autunno. In questa serie interpreto Marina, una nuotatrice. Ragazza molto bella e consapevole della propria bellezza e dell’effetto che fa sulle persone; abituata ad un certo stile di vita, ma purtroppo proprio a causa della sua bellezza e dei suoi modi di fare apparentemente superficiali spesso si trova ad essere sottovalutata da alcuni ragazzi. Ovviamente la situazione cambia quando incontra quello che si può definire “il vero amore”. Per sapere come va a finire non perdetevi la serie.
I tre film che non potrebbero mai mancare nella sua cineteca?
“Le notti di Cabiria” di Federico Fellini, “Edward mani di forbice” di Tim Burtun e “L’attimo fuggente” di Peter Wein.
Pregi e difetti di Valentina Imperatori.
Pregi: brillante, intelligente, espansiva, creativa, simpatica.
Difetti: testarda, invasiva, impaziente, impulsiva, lunatica, ombrosa.
Quando ha capito di voler intraprendere la strada della recitazione?
Quella della recitazione è una predisposizione che ho sempre avuto; me ne accorgevo e se ne accorgevano anche gli altri. Ho capito di voler intraprendere questa strada a 14 anni quando ho realizzato, anche parlando con i miei genitori, che era possibile iniziare questo tipo di percorso perché ci sono le scuole, le accademie che ti educano e ti preparano per questo lavoro. Quindi iniziato il liceo mi sono sempre detta che al termine di quest’ultimo mi sarei iscritta in un’accademia e così ho fatto.
Leggendo il suo cv si evince che ha dato grande spazio allo studio e alla preparazione. Secondo lei la recitazione è più un’arte o una scienza?
Credo che questo lavoro sia più un’ arte che una scienza, in quanto questa è una professione molto delicata dove l’attore parte da se stesso e dal proprio vissuto per poter realizzare i vari personaggi. E’ un lavoro basato sulle emozioni e queste ultime sono sempre imprevedibili. Non c’è nulla di scientificamente dimostrabile, si tratta di “stare” con la propria storia e di farsi sorprendere da quello che succede “qui ed ora”.
Un film che ha apprezzato dell’ultima edizione degli Oscar?
“Paradiso amaro” di Alexander Payne.
Il susseguirsi delle vicende di questo film mi hanno colpita ed emozionata, oltretutto è un film che a me personalmente ha fatto riflettere quindi questo vuol dire che è stato incisivo.
di Angela Laurino