29 agosto 2011 admin Salute, Società, Tecnologia
Ecco cosa scrive Vandana Shiva su la Monsanto e la rapina dei semi:
Il seme è fonte di vita, incarnazione della nostra diversità biologica e culturale, è il legame tra il passato e il futuro dell’evoluzione, un bene comune delle generazioni passate, presenti e future; oggi viene rubato ai contadini e poi loro rivenduto come proprietà brevettata da società quali la Monsanto.
A causa delle pressioni operate dalla Presidenza del Consiglio, vari governi statali indiani stanno firmando protocolli d’intesa con società sementiere che mirano principalmente alla privatizzazione del ricco e variegato patrimonio genetico delle sementi indiane. Il governo del Rajasthan, per esempio, ne ha già firmato sette: con la Monsanto, l’Advanta, la DCM-Shriram, la Kanchan Jyoti Industrie Agro, la PHI Seeds Pvt. Ltd, la Semi Krishidhan e la J.K. Agri Genetics.
Quello firmato con la Monsanto nel 2010, si concentra su mais, cotone e ortaggi (peperoncino, pomodoro, cavolo, cetriolo, cavolfiore e anguria). La multinazionale a base statunitense già controlla il mercato dei semi del cotone in India e nel mondo, ma controlla anche il 97 % del mercato del mais a livello globale e il 63,5 % di quello del cotone geneticamente modificato. La DuPont, in proposito, ha richiesto delle indagini anti-trust negli Stati Uniti, a causa del crescente monopolio della Monsanto.
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