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Vaniglia e cioccolato......luci, ombre.

Da Pamirilla

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Carissima R.


e' stato bello starsene sedute in quell’angolo di quiete, sotto la pergola. Il profumo del glicine e gli odori di primavera e cucina buona ti hanno fatto credere facilmente che poteva essere vero, che può bastare poco per essere felici.
Sono bugie innocue, forse, piccoli stratagemmi poetici per dare ristoro ad una vita piena di ruggine e dissapori.
Bugie leggere, che volano con traiettorie imprecise ed incostanti.
Bugie inutili.
Bugie che hanno la breve vita di un fiore il cui profumo troppo intenso finisce per nauseare.

Io racconto così tante bugie che mi è sembrato opportuno ascoltare le tue. Ti ho ascoltato perché ne avevi bisogno ed insieme abbiamo finto di credere che tu potevi avere una vita diversa, che tu potessi diventare la persona che vorresti diventare. Con poco. “Chè basta poco” hai detto tu “ hai visto? Basta poco, in fondo per essere felici”.

Ti ho ascoltato sperando che le tue parole ti conducessero al bivio tra bugie e verità e che tu prendessi la via giusta.
Nel silenzio delle mie parole so che non ti basterà poco e due fiorellini. Non ti basterà una manciata di primavera.

Ho allungato il passo battendo i piedi sui ciottoli per far uscire il rumore. Una voce senza bugie, fatta di vento e ombra, ha fatto saltare le croste di bucolica pace ed hai sentito il rumore del coraggio e della sfrontatezza, hai visto il conto della partita.
Non basterà poco per affrontare la disperazione e l’incertezza. Pulire la ruggine, annientare i dissapori.
Il vicolo si è riempito di rumore di passi e ruggito d’animale e tu hai tremato lasciando cadere le bugie che tenevi strette tra le mani come mazzi di fiori di campo. E hai pianto.

Le mie bugie partono come frecce e, se le guardi bene, vedi che sono fatte di cose così vere da spezzarti il cuore.
Non sono come le tue, fragili farfalle, morte prima di sera.

“Mi raccomando, stai bene” mi hai detto. Sei salita in macchina e sei andata via.

Io sto bene: batto i piedi sui ciottoli e mi tuffo sotto l’arco: è sempre pieno di vento anche quando altrove non ce n’è. Passo oltre e attraverso il ponte.
“Fai attenzione” mi dico pensando a te che sei in viaggio “la strada è stretta e piena di curve”.

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Vaniglia e cioccolato

Luci e ombre.
Mi è venuta voglia di qualcosa di semplice, di facile da fare.
Ed un po’ di cioccolato.

Ingredienti:
per una stampo da 18 cm

2 uova grandi
130g di zucchero
150g di farina
150g di burro
8g di lievito
50g di cioccolato 70%
Vaniglia in polvere

Montare a lungo le uova con lo zucchero e quando sono gonfie e spumose aggiungere 130g di burro fuso ancora un poco tiepido. (attenzione!!!! Aggiungere burro freddo farà smontare il composto!!)
Setacciare la farina con il lievito e la vaniglia, amalgamare al composto di uova continuando a montare.
Se l’impasto risultasse troppo denso aggiungere qualche goccia di latte o di acqua.
Fondere il cioccolato con i restanti 20g di burro ed unirli a metà dell’impasto.
Versare i composto in una teglia unta e spolverata con zucchero semolato.
Per un effetto maculato versare l’impasto bianco poi quello al cioccolato e rimuoverli con uno stuzzicadenti quel poco che basta per “sporcare” l’uno con l’altro. Per un effetto zebrato alternare un mestolo di impasto sull’altro, alternativamente, fino a conclusione.
Spolverare con zucchero di canna grezzo ed infornare a 180° per circa 40 minuti.

Ora sul glicine e sull’albero pazzo sotto la mia finestra aleggia una nuvola di vaniglia e cioccolato.
Non basterà, purtroppo, così poco, per scacciare la malinconia che ho visto negli occhi che ho incontrato né basterà che io lo desideri con tutto il cuore. Ma non ho paura di guardarlo, questo smarrimento triste. Non ho paura di fargli una carezza, lasciargli un soffio di vaniglia. Non voglio girarmi da un’altra parte e passare velocemente oltre benché so di non poter far nulla per cambiare le cose.
Sono solo una pasticcera, il massimo che mi è concesso e spolverare profumo di cioccolato e vaniglia nell’aria.
A volte però….nel vicolo stretto, i miei passi ostinati e animali sollevano voci………..


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