Il VEITHsymposium continua a tracciare la strada nella discussione sulla CCSVI. Gli esperti presenti al VEITHsymposium 2014 concordano sul fatto che sono necessari maggiori dati. In questo video, da sinistra a destra: Ivo Petrov, Donald B. Reid, e Michael D. Dake danno il loro parere su questo argomento caldo e controverso.
Trascrizione in italiano a cura di Valentina Piattelli (Firenze):DAKE: "Grazie per esservi uniti a noi. Io sono il professor Michael Dake della Standford University, e sono stato raggiunto oggi al VEITHsymposium dal Dr. Donald Reid di Edimburgo qui accanto a me e dal dottor Ivo Petrov. Abbiamo tutti partecipato ieri a una sessione del simposio dei VEITH Meeting sulla CCSVI e sulla sua relazione con la sclerosi multipla (SM). E' stata una sessione molto interessante e penso che siamo tutti d'accordo che ci siano stati un egual numero di interventi a favore e interventi scettici, ma credo che ci sia stato un livello di entusiasmo ed attenzione sempre elevato e costante da parte del pubblico e ci sono state molte domande. Sembra che per gli operatori e i pazienti l'argomento continui ad essere interessante. Donald (Reid), cosa ti resterà di questo incontro?"
REID: "Innanzitutto è stato ancora una volta un gran VEITHsymposium e l'argomento CCSVI continua ad attirare l'attenzione della gente, ma non perché ci sono sempre più dati. Uno dei problemi è stato che ci sono stati alcuni studi positivi sulla diagnosi dell'entità CCSVI, ma si sono anche studi negativi che non rendono semplice prendere posizione. E riguardo al trattamento con palloncino della CCSVI chiamato angioplastica, abbiamo bisogno di due o tre grandi studi randomizzati che in un paio di anni diano dati importanti sul fatto se ci siano stati benefici dal trattamento o no. Un pò come è successo con un tipo di chirurgia simile negli anni '80. Anche all'epoca ci fu discussione fra neurologi e chirurghi. Credo che sia un problema molto simile a quello fra la sclerosi multipla e la CCSVI."
DAKE: "E di sicuro ci sono state più domande che risposte. E credo che quello che ieri è apparso evidente è che dobbiamo fare un passo indietro, rivedere i i dati, tornare alla scienza di base e cercare di far partire quello che sembra un secondo tentativo di andare avanti sull'argomento. Perché è difficile dare un senso alla maggior parte dei dati che abbiamo oggi. Credo sia anche vero che dobbiamo aspettare i risultati dei grandi studi randomizzati.
Dr. Petrov, ieri lei ha parlato di cellule staminali, vuole parlarne con il nostro pubblico?"
PETROV: "Penso che la malattia è multifattoriale e per questo c'è bisogno di un trattamento multimodale. La teoria del prof. Zamboni è stata una svolta nella fisiopatologia della malattia e io credo che non ci sia contraddizione fra il meccanismo vascolare e il meccanismo autoimmune. Per me è una strategia del tutto razionale combinare un intervento di riparazione vascolare con un intervento di riparazione e di rigenerazione immunologica. Ci sono molti studi che cercano di dimostrare il ruolo delle staminali nel trattamento della SM, ma in realtà credo che la maggior parte sia fatta nel modo sbagliato, parlo dell'applicazione. La via introvenosa non funziona perché il filtro dei polmoni blocca fino a 60 micron, e allora la maggior parte delle cellule staminali applicate in via intravenosa sono trattenute nei polmoni dalla microcircolazione. A causa di questo è importante che le cellule autologhe siano applicate localmente, direttamente sul bersaglio. E questo è stato il nostro piccolo studio su solo 11 pazienti, che mostra che l'80% dei pazienti sta migliorando dopo l'applicazione delle cellule staminali. Credo che combinare il trattamento "di apertura" nella CCSVI con quello con le cellule staminali sia una delle strategie più promettenti per il futuro. Riguardo alla CCSVI io credo che sia vero quello che dice il prof. Dake e cioè che siano necessari maggiori dati, raccolti da operatori esperti. Infatti tutti noi siamo nella "curva di apprendimento". Ecografisti, interventisti, stiamo tutti imparando come fare la diagnosi e come fare l'intervento. Io credo che in questo campo ci sia ancora molta ricerca razionale da fare."
REID: "Certamente è necessaria un'analisi neurologica indipendente prima del trattamento di angioplastica, non quello con stent, parlo della sola angioplastica. Statisticamente abbiamo visto che i miglioramenti neurologici richiedono 6 mesi per stabilizzarsi. Certi pazienti hanno una risposta fantastica, e convincono molti medici e altri malati a continuare ad aiutare e a trattare i pazienti; altri invece hanno risultati davvero deludenti e non sembrano avere benefici dal trattamento. E la ragione sta nella capacità o meno di scoprire le ostruzioni clinicamente rilevanti. E nella stessa limitazione dell'angioplastica con palloncino senza l'uso di stent, che non è stato ancora possibile utilizzare, come lo è stato per le arterie. E poi ci sono ancora tanti problemi e penso che il tempo ci aiuterà."
DAKE: "Sì, credo che anch'io che sia tutto molto più complicato di quanto ritenuto inizialmente. e il tempo come al solito ci aiuterà a capire quali pazienti hanno la CCSVI e capire quali pazienti possano avere dei benefici dal trattamento e fino a che punto. E incontreremo ancora il pubblico e i gruppi di pazienti. Credo che sia stato tutto molto eccitante, anche per il pubblico. Sono continuate le controversie qui al VEITHsymposium. Si apre ora un altro capitolo e credo che il prossimo anno saremo tutti molto impegnati nella ricerca per arrivare a questo e credo che tutti avremo ancora molto da imparare."