Sentivo, qualche ora fa, papa Francesco ricordare ai giornalisti in visita oggi in Vaticano,
“La Rai dev’essere un servizio alla verità, un servizio alla bontà e un servizio alla bellezza”
Lo stesso si è raccomandato, inoltre, di
“evitare queste cose che fanno tanto male: la disinformazione, la diffamazione, la calunnia”.
La ‘missione’, soprattutto della Rai, è quella di “mantenere alto livello etico”:
“La qualità etica della comunicazione è frutto, in ultima analisi, di coscienze attente, non superficiali, sempre rispettose delle persone, sia di quelle che sono oggetto di informazione, sia dei destinatari del messaggio”
Messaggi chiarissimi che dovrebbero appartenere non solo ai giornalisti della Rai, ma anche alle altre figure che ” scorrazzano ” nell’etere ostentando uno stato pontificatorio che più che ad un qualsiasi giornalista da talk show dovrebbe attenere ad un papa. Mi riferisco all’ennesima performance di una chiacchieratrice di professione, la ” signora ” D’Urso Barbara, che nelle sue invereconde trasmissioni ha l’insana abitudine di scagliare parole all’indirizzo di coloro che non ritiene di dover beneficiare della sua attenzione. O meglio l’attenzione viene posta, ma a modo suo. Nella trasmissione del 16 gennaio la signora plaude al lieto fine di una vicenda che vede una figlia adottiva trovare la sua mamma biologica e ricongiungersi ad essa, definendo come ” mamma vera ” quella che per vent’anni ha ignorato come si faceva ad asciugare le lacrime di una bimba presa in un orfanotrofio e con disturbi del sonno, una mamma vera che ha ignorato la vita trascorsa di sua figlia, che non ha saputo quante volte ha avuto la febbre, quante volte ha preso brutti voti a scuola, quante volte ha sorriso oppure ha pianto; come se la persona che si è occupata di tutto questo per vent’anni possa essere considerata non una vera mamma, ma un palliativo, la brutta copia di una genitrice visto la sua inabilità a partorire, a mettere al mondo e dunque nella considerazione della D’Urso, una mamma falsa. Sono mamme e papà veri quelli che con ansia hanno aspettato per anni di veder loro affidato un bambino, penso ai miei splendidi amici Maria Grazia e Mauro, così come una qualsiasi altra coppia di genitori ha atteso l’arrivo di un figlio. Sono genitori veri quelli capaci di donare amore in modo incondizionato, senza remore o pregiudizi, purché possano stringere tra le braccia un bimbo color cioccolato o con la pelle diafana, alla stregua di genitori naturali. Non cambia nulla, l’amore è vero, l’essere genitori è una realtà. Che faccia degli insegnamenti di Francesco Bergoglio un comandamento ad uso personale, la D’ Urso, al servizio della bontà e della bellezza, senza disinformare, diffamare, calunniare. Quanto a mantenere alto il livello etico, la vedo dura! ( Qui un bellissimo articolo di una vera mamma e giornalista )