In un clima politico arroventato il nuovo ciclo del programma Voyager, condotto da Roberto Giacobbo prende il via presentando una completa indagine sull’ibernazione umana. E’ possibile alterare la realtà viaggiando nel tempo e diventare immortali?
L’ibernazione sta diventando tangibile, in passato era tema da fantascienza oggi, corpi in attesa di risvegliarsi potrebbero realizzare il desiderio dell’uomo di fermare il tempo. Da sempre, l’uomo, deve fare i conti con le malattie, la morte, la durata. Ma c’è qualcuno che ha deciso di provare a sfidare proprio il tempo, sperando di arrivare, un giorno, a sconfiggerlo. Cellule staminali, clonazione, trapianti sempre più complessi, hanno come obiettivo l’immortalità. L’idea parte da molto lontano, gli egizi infatti avevano come obiettivo una vera vita oltre la morte, considerata privilegio del faraone, ma anche i sudditi, speravano che l’immortalità del sovrano si riflettesse in qualche modo su di loro. Ora gli scienziati si stanno spingendo oltre, stiamo parlando di crioconservazione, un particolare procedimento che rende possibile congelare gli esseri umani e conservarli per un lungo periodo di tempo per farli rivivere in futuro. Se tutto ciò era pura fantasia, oggi sembra sempre più una profezia: alla luce di recenti sviluppi scientifici, un simile metodo per la preservazione di un essere umano non sembra più così assurdo. Studi e sperimentazioni affermano che la maggior parte della gente che vive al giorno d’oggi ha la possibilità di raggiungere l’ immortalità fisica.
Dunque obiettivo dichiarato quello di allungare la vita, per realizzare il sogno del genere umano: l’immortalità. Le telecamere di Voyager hanno raggiunto gli Stati Uniti e la Russia per entrare nei laboratori dove viene praticata la criogenica, ascoltando, in esclusiva, le parole del padre dell’ibernazione umana: Robert Ettinger. Lo scienziato cominciò ad occuparsi della conservazione di corpi umani a basse temperature nel 1948, ma tali idee cominciarono a circolare negli Stati Uniti solo nei primi anni sessanta, con la pubblicazione del suo “La prospettiva dell’immortalità”. Da allora, Ettinger ha fondato il Cryonics Institute, una delle due principali organizzazioni crioniche internazionali e la pratica da lui inventata, ha lentamente attirato l’attenzione di un numero crescente di persone – ad oggi sono alcune centinaia coloro che hanno organizzato la propria “sospensione temporale”, in attesa di essere riscaldati e rianimati. Secondo Ettinger, i morti dovrebbero essere considerati come individui “temporaneamente incurabili”, come individui che una scienza più avanzata potrebbe un giorno resuscitare, riparando i danni causati da malattia, incidente o vecchiaia – qualunque sia stata la causa della loro morte. Il tipo di conservazione da lui suggerito consiste nel surgelamento, tramite immersione in elio o azoto liquido.
Presto quindi, potremmo essere in grado di congelare un organismo umano senza danneggiarlo. Quando ciò sarà possibile, dovremo sostituire i cimiteri con dormitori, così che ognuno di noi possa avere una speranza di ottenere quell’immortalità che lo stato attuale della ricerca scientifica sembra promettere. Casi di congelamento naturale forniscono l’occasione alla scienza e alla medicina di studiarne le opportunità. Profonde ipodermie sono indotte attualmente in sala operatoria per poter operare malformazioni cardiache offrendo ai medici il tempo necessario di intervento con l’adeguata protezione miocardica e cerebrale, aprendo nuove possibilità alla medicina. E’ la tecnica crioassistita che consente potenzialità ancora non del tutto esplorate.
Il sogno dell’immortalità ovvero l’abolizione del limite continua e chissà cosa potrà succedere in futuro. Certo che il viaggio nel tempo e lo spostamento in epoche temporali sconosciute suscita perplessità, è da tener in conto che le persone che si ritroveranno proiettate nel futuro dovranno affrontare tematiche alle quali è impossibile rispondere oggi, un futuro sconosciuto, senza affetti, più roseo, forse migliore?