Il sindaco di Madrid, Alberto Gallardon, con moglie e bambini, sono caduti in un vergognoso agguato perpetrato la notte scorsa da parte di un centinaio di attivisti gay. Il motivo? Il sindaco ha recentemente posto delle limitazioni al rumore e alla musica, che solitamente viene sparata al massimo del volume durante il Gay Pride, previsto per fine giugno.
Gli omosessuali hanno circondato la famiglia coprendoli di insulti, Gallardon -riporta Giornalettismo- ha chiesto invano al branco di rispettare almeno sua moglie e i bambini (anche loro evidentemente presi di mira), proponendo di incontrare una loro delegazione l’indomani in comune. La potente e violenta lobby omosessuale ha così ottenuto, ancora una volta, ciò che voleva. La normativa in discussione vieta semplicemente di superare limiti acustici se nei dintorni c’è una casa di riposo per anziani. L’associazione degli abitanti di Chueca, una piazza di Madri, ha anche chiesto che le celebrazioni del Gay Pride, previste da fine giugno, siano trasferite altrove denunciando di non poter più vivere nel proprio quartiere a causa dell’insopportabile rumore di giorno e di notte. Dopo questi fatti probabilmente attenderanno l’evento segregati in casa.
L’aggressione di Gallardon è stata stranamente denunciata da tutti i partiti politici e anche dagli organizzatori del Gay Pride, che per una volta hanno concluso una riflessione senza accusare nessuno di “omofobia”. Qualche mese fa, nel Regno Unito, una giornalista del Daily Mail è stata minacciata di morte, oltre che pesantemente insultata, da parte di numerosi omosessuali per aver osato muovere delle critiche verso l’introduzione del governo dell’«agenda gay» nelle scuole, ovvero continui ed espliciti riferimenti all’omosessualità durante le lezioni di matematica, geografia e scienza, dalle elementari alle superiori (cfr. Ultimissima 4/3/11). A Milano invece, pochi giorni fa, giovani omosessualisti hanno invaso una chiesa interrompendo la Messa, intonando cori contro il Papa e i credenti e spintonando gli attoniti e impauriti fedeli (cfr. Ultimissima 8/6/11). Quando si inizierà a parlare anche di “eterofobia”?