Alla scoperta dei luoghi e delle immagini di cronaca e costume del nostro Paese, nel programma di approfondimento Niente di Personale in onda su la7. Antonio Piroso affronta l’intervista con Vittorio Sgarbi accompagnato dalla pornodiva Vittoria Risi, parlando di amore e passione.
Una nuova ed “insolita coppia” siede di fronte al conduttore che inizia l’intervista chiedendo: “Lei ha preso sotto la sua protezione questa pornoattrice”? – “Mi è stata presentata a Venezia, in occasione della mostra sul Carpaccio, tu sai che il carpaccio è carne cruda, gli hanno dato il nome dell’artista, ma Carpaccio è un pittore e un suo celebre dipinto “Le cortigiane” , è un quadro vivo e la vita è arte, lei nuda è bella perché non esporla, se vuoi si spoglia qui, ora, che male c’è, invece no, è scandalo”. Stiamo parlando dell’opera forse più famosa del Carpaccio, un pannello chiamato “Le cortigiane”, che era uno dei dipinti più misteriosi del mondo: tutto in esso era controverso, dall’identità delle donne dipinte all’epoca dell’esecuzione, come il significato stesso della scena.
Trasgressivo e provocatore come siamo abituati a conoscerlo Sgarbi, ci rimanda al particolare che in quel quadro le cortigiane scelgono i propri amanti, sono erudite culturalmente e nella società vogliono far vedere quanto valgono.
L’intervista prosegue, come consueto, con domande a sorpresa celate dietro nove numeri a scelta che nel caso di Sgarbi hanno come sfondo riferimenti all’arte, partendo da “L’Origine del mondo” di Gustave Courbet. “Forse non sai che il primo proprietario del quadro con ogni probabilità il committente stesso della tela, fu il diplomatico turco-egiziano Khalil-Bey (1831-1879). Personalità eccentrica della Parigi bene degli anni sessanta del XIX secolo, mette insieme, prima di essere rovinato dai debiti di gioco, un’effimera ma sorprendente collezione, dedicata alla celebrazione del corpo femminile, questo quadro lo teneva a casa suo coperto da un pannello”.
In questo quadro, l’artista si abbandona ad un’audacia e a un realismo che conferiscono all’opera un grande potere seduttivo, un ventre di donna dal monte di Venere nero e prominente, sullo spiraglio di una vulva rosa… oggi, la tela di Courbet è tranquillamente esposta accanto ad altri suoi capolavori in una sala del Musée d’ Orsay, a Parigi. Il dipinto non era, banalmente, un nudo più spinto di altri nella lunga storia dei nudi. Era qualcosa di unico nella pittura occidentale, perché rappresentava precisamente quanto gli artisti avevano da sempre evitato di illustrare:il sesso femminile. Courbet aveva scelto addirittura di escludere dal quadro il viso della modella, non dipingendone che il ventre. E così facendo, aveva trasformato una donna senza volto nella donna in generale. La madre di tutti gli uomini e di tutte le donne di ogni tempo. La madre di ognuno di noi. “ Voglio bene a mai madre, ma non sono un mammone, sono contrario a essere padre, ho due o tre figli, non entriamo nel dettaglio…do loro sostegno…le donne appena nasce un figlio lo portano a Sgarbi, sono un padre del cazzo, nel senso tecnico della parola”!
Alla domanda :”da quale vizio è meglio farsi tentare”? “la sarcastica risposta che Piroso ottiene è: “l’ira, che è quella che io evito spesso”, mentre tutti conosciamo le sue modalità di intervento e quanto sia pronto a scagliarsi verbalmente e non solo, nei vari dibattiti televisivi al grido di “cantami o capra”.Di provocazione in provocazione:”la sua fidanzata cosa dice sul fatto che lei si fa accompagnare da una pornostar”? – “ “la mia fidanzata si occupa della mia anima, lei del resto, una donna sola per un uomo è troppo meglio dilazionare”!
Il programma di Piroso ha una struttura fissa di circa tre ore che prevede una prima parte dove alcuni ospiti raccontano storie personali in dialogo con il conduttore. Durante la seconda parte, invece, i due ospiti raccontano se stessi partendo da nove spunti abbinati ad una foto che scelgono casualmente. All’interno del programma, tra un argomento e l’atro, si susseguono interpretazioni musicali della band della trasmissione e rubriche satiriche, come La Corriera della Sera.
Niente di personale si scontra dunque con l’informazione di “Ballarò” ma il genere è decisamente diverso. Qui niente talk, niente liti, niente voci alterate. Stile sobrio, lunghe interviste confidenziali, riflessioni, spunti. Un genere che pare piaccia sempre più agli italiani che tornano ad apprezzare una maniera garbata e intelligente di fare informazione.