30 mesi, tra induismo e tenerezza.

Oggi sono in forma, ma da sabato a ieri non sono stata molto bene: mi è tornata la bartolinite, che non è –come potrebbe sembrare- la sindrome di chi si irrita alla vista dei corrieri dal furgone rosso, bensì un simpatico ascesso in una zona molto delicata.Ero stata operata due anni fa, per questo disturbo, e mi avevano detto che le recidive sarebbero state rare, e invece… Spero solo di non dovermi operare di nuovo, visto che quell’intervento era stato più doloroso del parto.
Ma veniamo alla Purulla, che oggi compie 30 mesi, due anni e mezzo.
Questo è stato il mese della dimensione fantastica. Come lo dice lei, della sssoiaaa, la storia, che vuole che le venga raccontata a ogni ora del giorno e della notte, usando qualsiasi pretesto e personaggio: poco importa che si tratti di un gufo della collezione del nonno, di un ragnetto, dell’ippopotamo Lego o della vibrissa di Attila.Noi ci prodighiamo nel raccontare, lei nel frattempo elabora un nuovo capitolo e prosegue, sviluppando la sssoiaaa a modo suo.
E’ bellissimo, sempre più bello, c’è poco da aggiungere.Se quando Elisa aveva un mese di vita e io ero disperata e confusa e stanca morta mi avessero solo detto quanto sarebbe stato bello adesso, forse sarebbe stato meglio.O forse no, è meglio così, aver assaporato le sue conquiste poco alla volta, insieme a lei.
Ha imparato un sacco di canzoncine e filastrocche, certi giorni canta tutto il giorno.
Le piace sillabare. Così finalmente dice E-li-sa anziché Sgisa, come diceva sempre.
Mangia un pochino di più già da qualche tempo, e recentemente ha scoperto i ghiaccioli, preferibilmente al limone, ma anche all’arancia e alla menta.Quello al limone resta il suo preferito.Una sera era venuta a trovarci la mia amica B.,  e abbiamo mangiato un gelato: B. un ghiacciolo al limone, noi fiordilatte, Elisa ha voluto il ghiacciolo alla menta.Poi si è messa davanti a B. chiedendole se voleva assaggiare il suo.E poi gliel’ha richiesto.E poi gliel’ha richiesto.Si aspettava che anche B. le offrisse il proprio, a lei più gradito, e magari di fare uno scambio.
E’ gentile e premurosa, prodiga di bacini, femminile ma non smorfiosa.
Aiuta a pulire casa, a rifare il letto, ad apparecchiare la tavola. In quest’ultimo caso, non so a chi l’abbia sentito dire, mette i tovaglioli, elencando: questo al nonno, questo alla nonna e infinequesto alla mamma.Voglio dire, “e infine” non lo dico neppure io!
L’altro giorno stava giocando col pot pourri e cercava forme zoomorfe nei fiori secchi: queto è un occhio, queto è l’altro occhio, questo è il terzo occhio.Ho la figlia induista e non lo sapevo.
È bella la mente dei bambini, per la quale tutto è possibile. Credo che abbiano ragione loro.È bella la sua, di mente, che mi svela i suoi pensieri ogni giorno di più.
E domani si va al mare.
Auguri, amore nostro.