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45. Colombe

Creato il 27 ottobre 2010 da Fabry2010

45. Colombe

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Maria si rigira nel letto di un albergo non lontano dal quartiere latino, non riuscendo a prender sonno. Dalla finestra giungono le luci della città notturna che, come lei, soffre d’insonnia e cerca nella penombra le risposte che di giorno si disperdono in un abbaglio di frammenti luminosi. Si alza, vaga in pigiama nella camera dalle pareti chiare e la moquette bordeaux, si sofferma su un quadro in cui appaiono, su uno sfondo blu, due colombe di colore nero con una luna bianca e due stelle che replicano lo spettacolo al di là della finestra – come se del mondo restasse solo uno squarcio di notte al quale chiedere conto del senso della vita. Decide di uscire, non può vegliare così fino a domani. Cammina cammina, raggiunge le banchine della Senna, che durante il giorno si riempiono di gente, ombrelloni, bancarelle, ma di notte sono avvolte da una coperta di nebbia e silenzio, che ne custodisce il segreto meno appariscente. Scende la scale di un ponte ingolfato di foglie ingiallite e accartocciate. Prosegue a passi lenti, come sospesa sopra il nulla, finché si accorge di una macchia scura poggiata contro il muro e protetta parzialmente da carta di giornale. Tossisce involontariamente: la macchia si muove, i giornali scivolano lungo la banchina, liberando una figura che Maria finalmente riconosce.
- Non volevo svegliarla.
- Non si preoccupi, biascica l’ombra. Dormo solo per dovere.
- Per dovere?
- La notte è piena di voci che di giorno è impossibile ascoltare: bisognerebbe tendere l’orecchio tutto il tempo.
- Mi svelerebbe qualcuno dei segreti cui accennava?
- Guardi quelle pietre. Le indica il ponte.
- Pensi alle mani operaie sporche di calce, graffiate dagli spigoli, ai cuori che custodivano un ricordo, ruminavano memorie dolci o drammatiche, abbracci, litigi, progetti di vacanze o di vendette, raduni e fughe, amicizie, giochi, tradimenti. In ogni pietra c’è un racconto, un romanzo, una saga; una storia consumata in un sobborgo di Parigi, della Francia, del mondo. Pensieri e immagini s’inseguono come colombe nere su uno sfondo blu trafitto dalla luna e dalle stelle che segnano la strada.
- Come fa a saperlo?
- Sapere cosa?
- Delle colombe e tutto il resto.
- Chi ama, se conosce un punto del quadro, li conosce tutti.
Maria cerca gli occhi dell’uomo: nella luce incerta della notte ricordano il blu dell’immagine appesa nell’albergo.



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