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51. Diverso

Creato il 25 gennaio 2012 da Fabry2010

Pubblicato da fabrizio centofanti su gennaio 25, 2012

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- Con mio fratello è andata bene.
- Cioè?
- Abbiamo trovato uno scrittore che convincerebbe Fausto a credere ancora ai suoi ideali.
- Chi è?
- Un mendicante.
- Cominciamo bene.
- Le persone libere sono fuori dagli schemi.
- Cosa scrive?
- Romanzi.
- E Fausto cambierebbe?
- Probabilmente sì.
- In che modo?
- Proverebbe di nuovo il gusto della vita, non avrebbe più bisogno di evasioni.
- Neanche di me?
- Potrebbe essere.
- Dovrei rinunciarci: per che cosa?
- Per che cosa?
- Voglio dire: io che ci guadagno?
- Bisogna sempre guadagnarci?
Che ti prende, Ester? L’uomo dagli occhi dolci non ti sta più bene? Ti sembra che non riesca a leggerti più dentro: che possa indovinare solo i pensieri positivi? Non ti accetterebbe se facessi prevalere i tuoi interessi, se dimenticassi che anche gli altri hanno diritto a essere felici? Perché all’improvviso ti sembra di essere avvolta nella nebbia? Non vedi più nulla: non riesci a decifrare nemmeno i sentimenti che stai provando adesso. Cosa si sta affacciando alla tua mente? La stanza è piena di gente: la nonna cieca, che parla da sola, tua sorella sempre pronta a soffiarti il ragazzino, tuo padre che torna dal lavoro ed è nervoso: papà, ti prego, non fare così. Smettila, vai via, non vedi che ho da fare? Non mi hai dato neanche un bacio. Vedrai, quando morirò, non avrai da mangiare, non m’importa di mangiare, voglio una carezza, finiscila, devo sbrigare una pratica importante, papà, sarò vecchia e nessuno mi avrà mai abbracciato, basta, lasciami in pace, Ester, mi hai capito?
- Non ci ho mai guadagnato niente nella vita.
Ti sei già stancato? Mi piaci, Ester, ma ho troppo da studiare, il diploma, il lavoro per comprarmi i libri, cerca di capirmi, non puoi andartene così, avevi promesso di sposarmi, sposarti! siamo solo ragazzi, non dicevi così quando mi portavi a letto, Ester, ti prego, non ce la faccio più, sono depresso.
- Stavolta potrebbe essere diverso.
Vorrei fare l’università. Non posso permettermelo, Ester, da quando se ne è andato il babbo non si arriva alla fine del mese. Ma cosa potrò fare nella vita? E io? Pensi che abbia soddisfatto tutti i desideri? Non vedi come sono ridotta? Mamma, la vita è mia, ho diritto di sognare!
- E perché dovrebbe essere diverso?


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