da qui
Maria torna al ponte della Senna: ha bisogno di vedere Andreas, di sentire una parola diversa da quelle pronunciate dall’uomo anziano incontrato a Notre Dame. Le arcate sono avvolte dalla nebbia: ogni spazio inghiotte una porzione di passato, ma si sa che prima o poi il vento o la pioggia lo sputeranno fuori, sempre più umido e inquinato. Le foglie volano leggere e vanno a morire sul marciapiede come i buoni propositi, calpestati dal passante ignaro. Maria avverte un rumore alle sue spalle: si gira di scatto e vede Andreas che dorme, appoggiato al muro fatiscente della banchina impregnata di vapori cittadini. Si avvicina lentamente, cercando di non far rumore.
- Non bisogna mai dar retta all’ultimo arrivato.
Rimane sempre a bocca aperta di fronte alle uscite del barbone. Sono come le arcate avvolte nella nebbia, da cui può uscire tutto: una foglia, un gabbiano, un refolo di vento.
- Ciò che turba è falso. La verità corrisponde con la pace. Cosa sentivi mentre l’uomo dichiarava che l’ispirazione non esiste? Che un romanzo è solo frutto di lavoro? Ti sentivi soddisfatta? Il santo che ti abita dentro era d’accordo?
- Mi sentivo angosciata, ho provato a protestare.
- Cos’è che strideva, mentre lui parlava?
- Sentivo che per certi versi era vero, quello che diceva: c’è una parte di fatica, di applicazione volontaria, di lavoro duro nel mestiere di scrittore, ma sentivo anche…
Il barbone si alza all’improvviso, Maria non l’ha mai visto così agile.
- Mestiere! Non usare più quella parola.
La nebbia sulle arcate si dirada, si può toccare con mano lo spazio che racchiudono, sembrano labbra da cui esca una parola nuova, limpida, come quella che aspettava.
- Lo scrittore non è un mestierante, anche se qualcuno insegna questo. Il poeta vero è sempre un po’ stonato rispetto alla perfezione fredda della scuola. Se un giorno dovessi pensare il contrario, ti prego, non venire più a cercarmi. E’ un colpo allo stomaco, per me, come se arrivassero, insieme, Caderousse, Danglars e Mondego, per cercare di finire il Conte. E purtroppo, ora, si stanno dirigendo al Sant’Eugenio.
- Che dici, Andreas!
A Maria sfugge un urlo strozzato, mentre mette mano al cellulare.