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La sua carriera è iniziata a 16 anni quando trova lavoro prima presso Anderson e Shepherd, in Savile Row, e poi da Bermans & Nathans, noti costumisti teatrali.
A 20 anni arriva a Milano dove è impiegato nel team di Romeo Gigli.
In seguito, nel 1992, ritorna a Londra dove completala Saint Martin School of Art, la scuola per designer più importante del mondo.
Nel 1996, con grande stupore, Bernard Arnault, patron del gruppo del lusso LVMH, lo mette alla guida della maison Givenchy per l'haute couture.
Nel 1999, a Londra, realizza una sfilata provocatoria in cui compariva la modella Aimee Mullins, con le gambe amputate, che a grandi passi attraversava la passerella su protesi in legno finemente intagliato, e dei robot per la verniciatura delle auto che spruzzavano su abiti di cotone bianco.
Resta da Givenchy fino al 2001 quando, con un comunicato stampa, si interrompe il rapporto con il grande gruppo.
Nel dicembre 2000, invece, è la volta di un altro grande agglomerato del lusso, il Gucci Group che, per volere dell'amministratore delegato Domenico De Sole, acquista il 51% del suo brand, con la sua linea Alexander McQueen.
Da questo momento inizia la sua parabola creativa più felice.
Iniziano le collaborazioni con le multinazionali sportive, come Puma, per una linea congiunta, più sportiva e street.
Nel corso della sua carriera McQueen ha vestito moltissimi musicisti: sua è per esempio la copertina dell'album di Björk 'Homogenic' del 1997.
Nel 2009 manda in scena una delle sfilate più rivoluzionarie degli ultimi anni, con la regia del grande fotografo Nick Knight, con lo streaming in diretta su internet.
Nel corso della propria carriera, McQueen ha vinto il riconoscimento di "stilista inglese dell'anno" per quattro volte ed ha vinto il premio "stilista dell'anno" dal consiglio Fashion Designer Awards nel 2003.
Noi vogliamo ricordarlo cosi:
Il primo video è un strepitosa esibizione di Björk per Alexander McQueen.
Nel secondo video invece possiamo ammirare la sfilata Haute Couture Primavera-Estate 2010.
Il designer scomparso prefigura un mondo sommerso, esaltata da abiti complessi stampati.
Ogni disegno digitale è elaborato sul corpo, abiti medusa dalle trasparenze iridescenti, incluse anche vedute aeree delle Maldive che rischiano di scomparire.
Pettinuature che evocano i cavallucci marini e strani esseri anfibi, visi sbiancati con protesi alle tempie come branchie.
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