Magazine Cinema
Insieme organizzano una complessa operazione che culminerà in uno scambio di soldi all'hotel Plaza. Intanto i rapporti tra i tre evolvono in modo imprevisto e un ruolo importante lo avrà anche la moglie di Rosenfeld, la vera variabile impazzita che da sola è in grado di far saltare tutto quello che è stato organizzato in maniera così meticolosa.
Per chiarire subito le idee American Hustle, ultima fatica di David O. Russell è pura exploitation anni '70, un qualcosa che vive esclusivamente delle sue ricostruzioni d'ambiente filologicamente perfette e di una serie di performances attoriali letteralmente da urlo che da sole valgono il cosiddetto prezzo del biglietto.
E non è un caso che in un'operazione di questo genere il regista americano si circondi degli attori che gli hanno finalmente spalancato le porte della notorietà e del successo di critica oltre che commerciale.
Ritroviamo un Christian Bale nei panni di Rosenfeld che è il miglior effetto speciale del film, con una testa unta in maniera disgustosa , un riporto un po'troppo elaborato per non destare sospetti di calvizie ( parole e musica di Sidney, la sua sodale che pur trovandolo abbastanza repellente è attratta da lui ) e una panza in 3 D che dopo averla vista ti chiedi per mezz'ora se è vera o è un trucco , una Lawrence nei panni di sua moglie,un curvilineo oggetto del desiderio totalmente ingestibile, una Amy Adams che ne ha fatta di strada da quando era una principessa per la Disney e oggi si presenta in scena con capelli rosso fuoco, sguardo penetrante e scollature che uccidono, un Bradley Cooper con la permanente ( da collasso la sequenza in cui lo vediamo a casa sua con la testa piena di bigodini per mantenere i boccoli ), pantaloni attillati e camicie sgargianti aperte sul davanti a far vedere orgogliosamente il petto villoso e in un meraviglioso cameo troviamo un Bob De Niro che rievoca i suoi illustri trascorsi scorsesiani.
Tra gli altri impossibile non citare un Jeremy Renner inedito in un personaggio tra il comico e patetico con un oltraggioso ciuffo in testa che ricorda più i Leningrad Cowboys che Elvis.
American Hustle è cinema caleidoscopico, coloratissimo , un bignamino di anni '70 che partendo da una storia vera e ricamandoci sopra parecchio ripercorre tanto cinema americano del passato partendo dallo Scorsese di Casinò e Goodfellas che aleggia su tutta la pellicola e arrivando a Saturday Night Fever passando per Blow e Boogie Nights.
Può essere letto come la narrazione dell'ennesima versione dell'American Dream, l'epopea di una banda di criminali di mezza tacca che si ritrovano imbrigliati , causa terzi e il terzo è l'agente dell'FBI Di Maso che li ricatta , in un gioco molto più grande di loro da cui cercano di uscire nel modo più indolore auspicabile, cercando di rispondere per quanto possibile a una specie di codice etico che indica loro di non tradire gli amici.
L'ultimo film di Russell è cinema di pura facciata, un intrattenimento con punte di cattiveria che non fanno mai veramente male per come sono incernierate da siparietti quasi comici : un gioco di specchi in cui brillano in tutto e per tutto gli anni '70 e i loro eccessi, le camicie con disegni fantasia oggi improponibili e con enormi colletti svolazzanti, i pantaloni attillati, le acconciature super ricercate in cui viene espressa al meglio la qualità del trucco e del parrucco che sono parte fondamentale del film, gli arredamenti kitsch, le tappezzerie opprimenti, le moquettes polverose, la discoteca con le luci stroboscopiche e l'enorme sfera di lustrini che rotea sopra le teste dei ballerini del sabato sera ( da collasso la scena in cui Bradley Cooper cita il Tony Manero de La febbre del sabato sera ) , le feste a bordo piscina a base di alcool e di droga mentre fuori c'è un palmo di neve appena caduta.
E poi c'è la colonna sonora, i brani dell'epoca scelti in maniera piuttosto furba: è impossibile guardare solo questo film, bisogna anche ascoltarlo per goderselo appieno.
American Hustle ha un meccanismo che non sfugge ai crismi della prevedibilità, compreso il colpetto di scena finale, la vera truffa, ma uno sta lì a goderselo dal primo all'ultimo minuto non fosse altro per meravigliarsi delle performances attoriali così sopra le righe da rasentare il delirio puro, vedere per credere il personaggio della Lawrence, folle e ingestibile.
E' anche la narrazione di una storia d'amore con parecchi crampi, quella tra Rosenfeld e Sidney, un ciclone di gelosie incrociate che rischia davvero di mandare in malora un'organizzazione perfetta.
Sarà cinema di sola estetica, sarà solo intrattenimento bastardo ma ad avercene....
Godimento suino per 135 minuti pieni, senza troppe pause.
( VOTO : 7, 5 / 10 )
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
La regola del gioco (2014)
Come pubblicizzano durante i trailer, quest'estate cinematografica dovrebbe essere particolarmente ricca e tra gli altri film che vengono citati nel corso di... Leggere il seguito
Da Babol81
CINEMA, CULTURA -
LA REGOLA DEL GIOCO (Kill the Messenger)
Come ti distruggo una carriera professionaleInteressante pellicola d’inchiesta ispirata alla storia vera di Gary Webb, La regola del gioco è accattivante nella... Leggere il seguito
Da Ussy77
CINEMA, CULTURA -
La regola del gioco
Anno: 2015Durata: 111'Distribuzione: BimGenere: DrammaticoNazionalita: USARegia: Michael CuestaData di uscita: 18-June-2015Arriva nelle sale italiane La regola... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Momenti di Musica: Nino Rota, gli anni ’70
Nel nostro percorso alla riscoperta di Nino Rota, abbiamo parlato dei fantastici anni ’60 che hanno caratterizzato in maniera particolare la carriera del Maestr... Leggere il seguito
Da Giuseppe Causarano
CULTURA -
Spagna torna con il suo nuovo singolo “straight to hell” che sara’ presentato...
Un nuovo singolo per Spagna che sta ritornando sempre più prepotentemente alla dance con sfaccettature pop che rendono il sound più accattivante e usufruibile d... Leggere il seguito
Da Musicstarsblog
CULTURA, MUSICA -
Si svolgerà dall’1 al 4 ottobre a Faenza il #nuovoMEI2015, il MEETING delle...
#nuovoMEI2015 Quattro giorni dedicati alla musica indipendente italiana ANTEPRIMA L’1 E IL 2 OTTOBRE con la finale del MEI SUPERSTAGE: iscrizioni aperte! Leggere il seguito
Da Giovanni Pirri
CULTURA, MUSICA