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Cinefilà ma che te sei imborghesita? non è che me sei diventata una seria seria?
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Risposa del Cinefilante
No, ma dai, direi proprio di no
Preannunciato da un trailer che mi aveva anche affascinato ma, ahimè, conteneva ed esauriva per intero il potenziale del film, American Hustle non mi ha eccitato granché.
Costruito su interpretazioni grandiose e parrucche, oggi, anche per cambiare un po', vi parlerò soprattutto di queste.
Inizio col riporto di Christian Bale.
Anzi divago e mi dilungo, inizio da Christian Bale che a me non sta gran che simpatico.
Attore che gode nell'immedesimazione totale col personaggio e dimagrisce e ingrassa come nemmeno un De Niro dei bei tempi.
Ma hai visto quant'è bravo Christian Bale? Per fare questo film è ingrassato 13 chili!
Guarda, sono veramente impressionata.
Una volta pare abbia picchiato la madre e la sorella, avrà avuto i suoi buoni motivi ma insomma se picchi due donne, che oltretutto sono la tua famiglia, puoi anche essere il reuccio del metodo Stanislavskij ma io ti guardo con sospetto.
Il suo personaggio si risolve tutto nel suo riporto, una specie di Sansone millantatore.
Predilige una recitazione introspettiva in cui l'espressione torva sembra voler dire "Sono una bomba ad orologeria, potrei partirti de capoccia da un momento all'altro ma mi contengo".
Jennifer Lawrence, la moglie pesciara, nel suo primo vero ruolo da adulta, senza né arco né frecce. Parruccone eccessivo, per lo più a banana, anche scompaginata, completata da trucco sciolto e rossetto sbaffato
Predilige una recitazione logorroica, smorfie e isterismi, vuole che tutti sappiano quanto è brava e che può recitarea d alti livelli in qualsiasi ruolo. Tiè.
Amy Adams, Amy Adams per tutto il film è un fremito di sguardi di sottecchi, di bocca dischiusa ad arte e lentamente, capelli ovviamente in primo piano sempre coiffati o spettinati ad arte, che però vengono oltraggiati nella versione frisè dove improvvisamente prende le fattezze di una baldraccona di Tor di Quinto. Curiosa la scelta di farle indossare per tutto il film abiti profondamente scollati.
Cioè se dico profondamente scollati voglio dire che la "V" le arriva all'ombelico, praticamente sempre a tette (poche) al vento.
Predilige una recitazione sexy per togliersi definitivamente l'immagine dell'insopportabile principessa di Come d'incanto, disposta a tutto.
Bradley Cooper, parrucca addirittura bigodinata per creare dei riccetti malefici.
Bradley per me è un mistero, molte donne lo adorano, sembra quasi che nell'immaginario femminile stia sotituendo Brad Pitt. Io non lo toccherei nemmeno con uno stecco.
Predilige una recitazione ad occhi spalancati da consumatore abituale di cocaina. Roba che secondo me dopo deve fare degli esercizi di riposizionamento posturale del bulbo oculare.
Jeremy Renner, parrucca cotonata quasi stile Elvis, con tanto di basette.
Altro mistero. Jeremy Renner ha la faccia che avrebbe potuto avere Elijah Wood se, una volta cresciuto, non fosse diventato un Frodo vivente. Da qualche anno a questa parte stanno cercando di imporlo in ogni film d'azione che venga prodotto da Mission Impossible a The Bourne Legacy. Ma sta faccia a pagnotta è quella che è, si deve rassegnare.
Predilige una recitazione onesta, fa quello può.
"L'apparenza inganna" probabilmente è proprio relativa al fatto che senza ste parrucche i protagonisti sono completamente diversi.
I capelli oltre ad essere profondamente caratterizzanti vengono tirati in ballo più volte a partire dalla scena iniziale in cui assistiamo impotenti al montaggio di un riporto rinforzato di una bruttezza indicibile.
Insomma è come se il regista abbia appaltato il film al make-up department.
E in effetti per quel che mi riguarda potrebbe anche essere andata così visto che questi interpreti così convincenti, dai quali è quasi impossibile distogliere lo sguardo, vagano in una storia che è totalmente priva di ritmo e forzata in più punti, a riprova che non c'è nessuno a contenere l'attore istrione.
Che dire... un sacco di gente sta gridando al capolavoro, al film dell'anno e io invece ho visto solo parrucche. Sarò strana?
Abbinamento cinematografico dove l'incastro mi è piaciuto parecchio di più Nove regine, film argentino del 2000, col sempre interessante Ricardo Darin, scritto e diretto da Fabian Bielinsky, scomparso purtroppo prematuramente nel 2006.
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