Quando si cerca qualcosa lo si cerca lontano. Anche per lei era così. Persino la pioggia non era quella perfetta. Non cadeva sui fiori, sul mare e nemmeno fra le mani. Cadeva semplicemente a terra, su un banale selciato. E sullo stesso lei camminava da tempo. Qualche volta si sedeva. Ma solo qualche volta, allungando un braccio come a prendere l’aria. Ma era una posa statica, priva di movimento. A prima vista addirittura poteva sembrare rassegnazione. Fu quella sera però, proprio in mezzo alla piazza, che il suo sguardo ebbe uno scarto. Temporale direi, quasi emotivo. Fu sufficiente un riflesso del volto, un faro illuminato alle spalle e dentro quella piccola pozzanghera d’acqua vide i suoi occhi lontani e li vide sfumati. Come in mezzo all’universo, al buio dell’infinito. Lei era con i piedi per terra, il viso staccato e beffardo. Non lo avresti catturato mai. Mai lo avresti posseduto. Non era forse quella una magia?
Around me
Testo di Patrizia Finucci Gallo, foto di Alice Rainone e intervento grafico di Matilde Govoni.
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