Magazine Basket

Barnes, Marshall, Henson: big three da UNC

Creato il 15 giugno 2012 da Basketcaffe @basketcaffe

Ormai si parla sempre più spesso di big three, non solo nella Nba ma anche al college. Spesso però avere tre giocatori di ottimo livello non basta, soprattutto se a livello Ncaa ti viene a mancare quello che dei tre è la mente, quello che aziona gli altri due. Parliamo di Kendall Marshall, l’unico playmaker puro del prossimo Nba Draft. Lui, regista e leader di North Carolina, l’uomo capace di innescare, spesso e volentieri, l’esterno Harrison Barnes e lo pterodattilo John Henson. I tre, con ogni probabilità, saranno scelti entro le prime 15 chiamate del Draft.
Il primo chiamato sarà certamente Harrison Barnes, esterno tuttofare di enorme pulizia tecnica, capace di tirare dalla media e da tre, come andare in post basso e attaccare il ferro. Si fosse dichiarato un anno fa sarebbe stata la prima scelta assoluta e invece è rimasto a Carolina per provare l’assalto al titolo, poi fallito. Gli viene contestata una scarsa durezza mentale e di non poter essere la prima punta, nonostante il talento immenso. Ha chiuso la stagione a 17 punti e 5 rimbalzi in 30 minuti di media col 36% da tre: galleggia tra la quarta e la settima chiamata.

John Henson sarà il secondo Tar Heel a stringere la mano a Stern. Dopo tre anni a Chapel Hill ha deciso di dichiararsi per il Draft, dopo aver affinato le proprie doti, molto grezze al suo arrivo al college. E’ un atleta fuori dal comune, un difensore eccelso per le braccia interminabili e la mobilità laterale. In attacco è da inventare e soprattutto rischia di finire nell’equivoco del ruolo: ala piccola o ala forte? 14 punti, 10 rimbalzi e 3 stoppate col 50% dal campo le sue cifre dell’ultimo anno: un’arma totale. Henson dovrebbe essere chiamato tra la 9, i Pistons, e la 15, i Sixers, squadre bisognose di atletismo e centimetri.

Poi toccherà a Marshall. Il suo infortunio allo scafoide ha privato North Carolina di una probabile Final Four, visto che fin da inizio anno i Tar Heels erano considerati favoriti per il titolo. Il numero 5 era il leader emotivo della squadra, quello che guidava i compagni e li metteva in ritmo, ma anche colui che si prendeva responsabilità offensive nei momenti chiave, pur essendo prima un passatore che un tiratore. Ha limiti atletici e di raggio di tiro, ma gli scout non possono non apprezzare la personalità del ragazzo. In stagione ha viaggiato a 8 punti, 3 rimbalzi e 9.8 assist in 33 minuti di media (il più presente sul parquet). Dalla 10, gli Hornets, in giù, chiunque può prenderlo.

  • LA SCHEDA DI HARRISON BARNES
  • LA SCHEDA DI JOHN HENSON
  • LA SCHEDA DI KENDALL MARSHALL
  • IL MOCK DRAFT 2012 powered by BasketCaffe.com


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :