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Basket – “Tre punti” per Meneghin: “solo i mentecatti possono rovinare uno spettacolo sportivo…”

Creato il 08 aprile 2011 da Sport24h

Il concetto base della dichiarazione di SuperDino è proprio questo: il basket è contrassegnato dalla multirazzialità. Mi chiedo che tifosi di basket sono quelli che fanno del colore una discriminante. Non hanno capito nulla, oltre che della vita e del vivere civile, di questo sport.
Ci tengo a ricordare, ma credo che su questo argomento tutti siamo d’accordo, che la pallacanestro è uno di rari sport in cui il talento è equamente diviso tra bianchi, neri e gialli. E’ vero che la maggior parte delle star della NBA sono nere, così come i tre più forti giocatori di sempre (parere personale, il dibattito è aperto) Doctor J, Magic e MJ, ma è anche vero che il formidabile squadrone jugoslavo pre guerra balcanica è stata forse la più forte compagine comparsa sul pianeta basket, al pari del primo (e unico) Dream Team. L’esempio della Yugoslavia, tra l’altro, ha un altro significato in questa storia: il basket unisce anche quando tutto il resto sembra dividere… solo dei mentecatti non l’hanno capito.
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COMUNICATO STAMPA – Insulti razzisti durante Pool Comense – Bracco Geas Sesto S. Giovanni. La solidarietà del presidente Meneghin ad Abiola Wabara.
Il presidente della FIP Dino Meneghin esprime tutta la propria solidarietà all’atleta azzurra e della Bracco Sesto S. Giovanni Abiola Wabara vittima di insulti razzisti durante la partita di playoff Pool Comense-Schio giocata ieri sera.
Il presidente Meneghin ha sentito telefonicamente la giocatrice e l’ha invitata a non demoralizzarsi per l’accaduto e a continuare a giocare a testa alta.
“Abiola è una delle nostre migliori giocatrici di interesse nazionale – ha affermato Meneghin – e solo dei mentecatti possono rovinare uno spettacolo sportivo come sono i playoff. Sicuramente non fanno parte del pubblico abituale della Pool Comense e della pallacanestro in generale. Il basket è sempre stato caratterizzato dalla multirazzialità e i giocatori stranieri e di altre etnie hanno, nel tempo, permesso al nostro sport di crescere e di affermarsi. Mi auguro che sia un caso isolato ed esprimo tutta la solidarietà mia personale e di tutta la federazione ad Abiola”.


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