A Casoria la terra fuma, lo sapevate? Forse non tutti lo sanno eppure a Casoria la terra fuma, sbuffa fumo grigio maleodorante. Siamo al confine tra i comuni di Casoria ed Afragola nell’ ex sito di stoccaggio del Cantariello.
Teoricamente si tratterebbe di un semplice sito di stoccaggio ma nella realtà la situazione è ben diversa e occorre risalire al 2001 per tracciare una storia di questo luogo disgraziato e fuori dalle grazie di Dio.
La presenza di “fumarole” su quella terra indica chiaramente che ci sono nel sottosuolo rifiuti industriali pericolosissimi in fermentazione, frutto di almeno 10 anni di sversamenti illegali in quello che doveva essere un luogo di semplice trattamento per i rifiuti urbani.
Fortunatamente, e grazie anche a qualche buon servizio di Striscia la Notizia, la vergognosa e singolare storia del Cantariello è venuta alla ribalta nazionale e l’area è stata, anche se con notevole ritardo, posta sotto sequestro dall’autorità giudiziaria in attesa di una bonifica che, dal momento che siamo in Campania, non arriverà mai.
Nel frattempo crescono le preoccupazioni dei residenti della zona, sempre più sensibili al problema della “terra che fuma”, i quali si sono organizzati nel comitato”No Discariche Comuni a Nord di Napoli” per chiedere un immediato intervento di bonifica e la messa in sicurezza dell’area.
«L’ex sito di stoccaggio» si legge in un loro comunicato «si trova accanto a terreni coltivati i cui prodotti arrivano quotidianamente sulle nostre tavole e le esalazione mettono a rischio non solo la vita dei residenti ma anche di tutte quelle migliaia di persone che si recano ogni giorno presso i parchi commerciali di Ikea, Leroy Merlyn, Decathlon e le strutture di Uci Cinema e McDonalds.»
«Dal 2001 è un continuo rimpallarsi di responsabilità tra Comune di Casoria, Consorzio di Bacino e Commissariato di Governo per l’emergenza rifiuti il tutto sulla pelle dei cittadini che continuano ad ammalarsi con frequenza esponenziale.»
Il sequestro giudiziario non è che un piccolo passo in avanti per una giustizia pachidermica come quella nostrana e se non sarà seguito, come spesso accade, da un accurato accertamento delle responsabilità resterà un tentativo vano.
Non è semplice malizia affermare che i crimini ambientali da queste parti, finiscono sovente in prescrizioni e sentenze di non luogo a procedere come accaduto di recente anche nel maxiprocesso che vede tra gli imputati l’ex governatore della Campania Antonio Bassolino.
Bisogna tenere sempre alta l’attenzione e la pressione sui media che appaiono spesso distratti dagli eco crimini campani e questo lo sanno bene i comitati che hanno organizzato una manifestazione a via Cantariello per domenica 13 maggio (ore 15:30) alla quale è stata invitata tutta la cittadinanza.
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