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Blanche Sweet: l’altra faccia delle eroine di Griffith

Creato il 23 maggio 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Blanche Sweet: l’altra faccia delle eroine di Griffith

Blanche Sweet: l’altra faccia delle eroine di Griffith

18 Giugno 1895 ,Chicago (Illinois – USA)
6 Settembre 1986, New York City (New York – USA)

Tra tutte le eroine dei film di Griffith, Sarah Blanche Sweet è senza dubbio la più determinata, quella capace di uscire da situazioni intricate e pericolose da sola, senza l’aiuto di un eroe che la porti in salvo.

Opposta, quindi, alle eteree, bionde e fragili donne come Mary Pickford o Lillian Gish , Blanche è un maschiaccio, volitiva, indipendente ed energica, alla quale la vita non ha risparmiato sofferenze: viene tirata su dalla nonna, dopo la morte della madre e l’abbandono del padre. E’ proprio grazie a sua nonna che le trasmette la passione per il teatro che Blanche decide di fare l’attrice e già nel 1909 entra a far parte della Biograph. Messa sotto contratto da Griffith, e rivelandosi una vera rivale per Mary Pickford che poi lascerà la Biograph, inizia a girare alcuni ruoli che sono in contrapposizione con l’ideale di donna vulnerabile, tipicamente griffithiana.

Ma la svolta artistica arriva nel 1911 con il thriller “The Lonedale Operator” dove l’attrice mette in risalto tutto il suo talento, regalando un’interpretazione davvero emozionante tutta incentrata sulla estenuante attesa. Nel 1913 interpreta il suo primo lungometraggio “Giuditta di Betulia” ma l’anno seguente decide di accettare un contratto offertole dalla Paramount (allora si chiamava Famous Players-Lasky).

La popolarità di Blanche cresce soprattutto grazie al regista De Mille che la dirige nel 1915 in “The Warrens of Virginia”e ne “The Captive” dimostrando grande versatilità. Seguono decine di film che però non catturano l’attenzione del pubblico né mettono in luce il vero talento dell’attrice che lascerà la Paramount per dare, nel 1923, la sua migliore interpretazione della sua carriera nel film di Griffith Wray “Anna Christie” che metterà d’accordo pubblico e critica. Viene diretta anche da suo marito, il regista Marshall Neilan (che lascerà nel 1929) nei film “Tess of the d’Urbervilles” e “The Sporting Venus”.

Con l’avvento del sonoro, la carriera della Sweet va affievolendosi ma gira tre film parlati nel 1930: “Show Girl in Hollywood” , “The Woman Racket”e “The Silver Horde”. Nel 1935 sposa l’attore teatrale Raymond Hackett e continua a lavorare per la radio e per il teatro dopo aver lasciato il cinema.Solo negli anni Sessanta alcuni studiosi di cinema riscoprono il suo lavoro e talento e la invitano in Europa per consegnarle i riconoscimenti che le spettavano. Non è mai troppo tardi.

di A. Grasso

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