Magazine Cucina
Si è concluso ieri nel cuore di Bolzano, il primo Festival del Gusto che ha visto come protagonisti assoluti i prodotti di Alta Qualità dell'Alto Adige. Speck Igp, Mela Igp, Pane e strudel, verdura, miele, grappa, latte e formaggi, piccoli frutti, erbe aromatiche, vini doc, carne bovina, tutti a denominazione "Alta qualità Sud Tirol".
Dal 1976 la provincia di Bolzano ha introdotto il marchio "Sudtirol-Alto Adige" (riconosciuto dalla Cee nel 2005) a garanzia della qualità e della provenienza locale dei suoi prodotti.
Ma andiamo per ordine: vorrei tornare indietro di qualche giorno per raccontarvi la mia esperienza, quella di un'appassionata di storia gastronomica che assieme a sua sorella Chiara, è stata catapultata in una realtà tanto vicina, quanto unica.
Le prime sensazioni
Bolzano, 2 giugno 2011 ore 24,00
Dalla stanza 209 dell'Hotel della Città, in piazza Walther, scrivo le mie prime sensazioni e vorrei farlo con la citazione di un uomo che vive e ama questa città, queste alpi da sempre.
"Per me Bolzano è una montagna travestita da città: come ti sposti cambia aspetto, ti allontani e il profilo è un altro, ci torni e la scopri di nuovo diversa. Parla lingue diverse. E' un'attrice, proprio come la montagna, affascinante e contraddittoria, altera e comunicativa, disponibile e fredda."
(R. Messner)
Da visitatrice è quello che provo ogni volta che questa città mi accoglie fra le sue braccia. Legata alla montagna, all'Alto Adige, alla cucina e ai vini di queste vallate da sempre, per me è stato semplice sentirmi a casa. Ma non lo è stato solo per me, ho letto negli occhi dei miei compagni di viaggio e di tanti ospiti (perchè è così che l'abitante del luogo definisce i turisti e i visitatori italiani e stranieri) un benessere ed una tranquillità che solo alcuni luoghi riescono a darti.
La nostra giornata ( la mia, di Chiara e di altri 8 tra giornalisti e appassionati che nel corso del viaggio conoscerò meglio) è stata guidata da Uta, una splendida e bionda signora che con la sua esperienza, le sue conoscenze, la sua veracità ci ha accompagnato in un percorso fatto di racconti, leggende, degustazioni e sorrisi.
Incominciando dal Simposio internazionale del Gewurztraminer tenuto dall'inglese Charles Metcalfe, esperto di fama mondiale di vino e abbinamento cibo-vino.
Abbiamo fatto il giro del mondo analizzando 10 prodotti e valutandone insieme i pregi e i difetti. Un pomeriggio divino nella splendida cornice del Castello di Termeno in cui il Gewurztraminer era il protagonista.
Questi i 10 prodotti degustati:
Gewurztraminer Eglisauer Stadtberger 2010, Pircher -Svizzera-
Gewurztraminer Spatlese trocken 2010, Pfeffingen -Germania-
Gewurztraminer Villiera 2010, Villiera Wine Estate -Sud Africa-
Gewurztraminer Sudtirol AltoAdige Kastelaz 2010, Elena Walch -Italia, Sud Tirolo-
Gewurzstraminer Sudtirol Alto Adige, Nussbaumer 2009, Tramin - Italia, Su Tirolo-
Gewurztraminer Vinoptima Ormond Reserve 2006, Vinoptima Estate Limited - Nuova Zelanda-
Gewurztraminer Navarro Vineyards Estate 2009, Navarro Vineyards - California, Usa-
Gewurztraminer Alsace Grand Cru Altenberg De Bergheim 2008, Cave de Ribeauvillè -Alsazia-
Gewurztraminer Pferisberg 2007, Kuentz-Bas -Alsazia, Francia-
Gewurztraminer Beerenauslese 2007, Hermann Fink -Austria-
Il migliore? Alsazia e Sud Tirol si contendevano il primato per un equilibrio perfetto di dolcezza, acidità, aromaticità, eleganza e mineralità.
I luoghi più vocati climaticamente per il Gewurztraminer? Alsazia, Sudtirol e Nuova Zelanda, sottolinea Metcalfe.
Dal castello di Termeno nella splendida vallata di Bolzano, al centro storico, per un aperitivo nel fiabesco e variopinto giardino del Laurin, Albergo-Ristorante di grande tradizione.
Cena nella cornice del Laurin con un menu sudtirolese alleggerito nell'anima e nella presentazione da un giovanissimo chef meranese.
Volete un assaggio? Risotto alle erbe con rotolo di bresaola e formaggio di capra, noce di vitello glassata al forno con roselline di broccoli e gratin di patate e per concludere questa prima giornata bolzanina, una crème brulée con frutta fresca.
Sorsi e assaggi di Qualità
Bolzano 4 giugno 2011, ore 1,00 (di notte)
Di rientro da poco da una giornata intensa e variegata fatta di degustazioni di grandi vini del Mondo e assaggi di prodotti altoatesini di Alta Qualità.
Incominciando questa mattina dall'incontro con Andreas Osterreicher, sommelier dei formaggi. Con calma e prefessionalità ci ha illustrato il mondo del latte e dei derivati, guidandoci in una degustazione di quelli che sono i formaggi più tipici: lo Stelvio Dop, l'Alta Badia, la Mozzarella vaccina, il formaggio con il pepe, l'erborinato e molte varietà delle vallate sudtirolesi.
Girando poi per i vari stand sotto i portici, guardando la gente, respirando questo festival a pieni polmoni vedevo il cuore di Bolzano pulsare di orgoglio proprio, pulsare di terra, acqua, sole e vento, pulsare di lavoro, sacrificio, soddisfazione e qualità. Tutti uniti per far conoscere la propria terra attraverso degustazioni, tavole rotonde, corner dedicati ai prodotti tipici, musica, spazi dedicati ai bambini, giochi, tornei, visite guidate e poi ancora escursioni nei vigneti con pic-nic all'aperto, laboratori del gusto, show cooking con chef stellati della regione.
Uno fra questi lo chef Karl Baumgartner che ci ha guidato in un menu degustazione raffinato ma di tradizione al ristorante Zur Kaiserkron, nel centro della città. Un assaggio di quello che abbiamo gustato? Ravioli ripieni di spinaci, erbe e ricotta dell'Alto Adige su rafano di verdure nostrane o il gelato al fior di latte e miele su ragù di fragole e lamponi dell'Alto Adige.
Il pomeriggio ci siamo .diretti verso Castel Mareccio che ha fatto da cornice alle 400 etichette d'eccellenza e ad una degustazione libera tra i vari continenti. 74 i produttori altoatesini presenti alla manifestazione per far conoscere e assaggiare i propri vini, per raccontarci la storia, le leggende legate alla propria famiglia, alla propria azienda.
Mentre scrivo, ripenso alle parole di Messner "come ti sposti cambia aspetto, ti allontani e il profilo è un altro" perchè è proprio vero, si è nel cuore di Bolzano, tra negozi, banche, ristoranti e uffici e a pochi passi ci si ritrova immersi nel verde, in un castello un pò come nelle fiabe. Bella sensazione.
La seconda cena vede protagonista un ristorante romantico a Frangarto sulle colline di Appiano, un luogo in cui il gusto e il benessere sono sempre al centro dell'attenzione, dice Kathrin, la padrona di casa. Un assortimento di 600 etichette di pregiati vini sudtirolesi, italiani ed internazionali abbinati a piatti tradizionali ma rivisitati in chiave moderna. Un assaggio? Le sfere di caprino in panure di speck e insalata di montagna o la spuma di yoghurt con piccoli frutti rossi.
A concludere la nostra piacevole giornata, una tisana alle erbe con Uta, Chiara, Silvia, Clementina, Vanna e sua figlia Chiara, Silvia e suo marito, Claudio ed Emanuele. Non solo giornalisti, appassionati gastronomi. Compagni di viaggio piacevolissimi, fonti di sapere e conoscenza, simpatici colleghi di risate e degustazioni.
Il burro, la cantina, il vino4 giugno 2011, ore 23,00
Tra poche ore prenderemo il treno per rientrare a casa.
Il nostro viaggio si conclude con un piacevole ricordo del luogo, della gente, dei sapori scoperti e dei compagni di avventura.
Questa mattina, un'attività inaspettata ci ha coinvolto piacevolmente. Il ritrovo presso l'Antico Municipio per degustare e conoscere da vicino i prodotti del territorio. Il latte, il miele, le erbe, le mele, i semi di segale, di grano, di spelta. Ma in che modo siamo stati coinvolti? Facendo il burro. Ognuno di noi provvisto di vasetto ha aggiunto panna fresca ed erbe aromatiche e shakerato per separare la massa grassa da quella liquida e dare così forma al burro. Spalmato poi sul pane di segale e degustato. Una colazione degna del luogo.
Pranzo in una delle cantine più celebri del Sudtirolo: Hofstatter a Termeno, sulle colline di Bolzano dove natura, clima, sapienza e lavoro danno al vino equilibrio e unicità.
"La bontà di un singolo vigneto è determinante, se dalle sue uve viene vinificato il singolo vino- un vino, che personificherà, nel suo stile, il vigneto nel quale è nato". -P.Foradori-
Abbiamo terminato la nostra ultima serata nella splendida cornice del Vogele, ristorante storico di Bolzano, noto fin dai tempi di Goethe come Albergo all'Aquila Rossa.Una cucina tradizionale ma curata nel dettaglio, una gentilezza ed un servizio impeccabili e un vino ad accompagnare la cena che mi ha conquistata: Praepositus, Kerher doc 2009, Abbazia di Novacella, Val d'Isarco.
Il valore aggiunto di questo Festival? La genuinità della gente che lo ha reso tale, la voglia di educare il visitatore al gusto qualitativo dell'Alto Adige. Il desiderio di far capire alla gente che i prodotti prima vengono fatti per gli abitanti di queste vallate e poi per gli ospiti che se vorranno saranno guidati in un percorso sensoriale educativo e affascinante.
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