effetto boomerang
Va di moda il boomerang, ultimamente: mentre prosegue la deriva autolesionista al PD, con scambi d’accuse tra i tre galli nel pollaio, annunci di ripicche, rinfacci eccetera, va di scena all’Olimpico una Lazio stellare con addosso una maglia su cui spicca la scritta “No racism”. Lotito ha colto l’occasione alla perfezione, assediato come al solito dal plotone di scimmie razziste che lo ricattano, sostenute saldamente da qualche alleato che, nelle redazioni dei giornali, cede alla tentazione delle sottolineature tifose dimenticando l’importanza di denunciare correttamente certe manifestazioni. Con uno scatto degno del miglior Klose, Lotito consegna all’Europa una Lazio orgogliosamente antirazzista e in cerca di sponde per combattere la sua guerra di liberazione dello stadio dalla teppa che niente ha a che fare col calcio. il messaggio è andato in onda, forte e chiaro: la reazione dei razzisti è stata rabbiosa, ma ha dovuto fare i conti col malumore della parte preponderante della tifoseria. E’ il caso di continuare e di ribaltare il fronte, come un boomerang, sfruttando l’onda per sferrare un colpo decisivo ai razzisti che si annidano nello stadio. se l’iniziativa della Lazio avrà un seguito e sarà raccolta da altre squadre che soffrono del medesimo problema (per esempio: la Roma) si riuscirà finalmente a usare contro i teppisti la loro stessa energia.