Fiumetto – Marina di Pietrasanta
E quell’altra fra Pietrasanta e il Fiumetto, quell’altra strada tortuosa stretta serrata tra gli alberi e i cólti, finché non s’ arrivava a un ponticino sopra un fiumicello morto a’ margini di una pineta: nell’acqua untuosa le borraccine barche stagnanti di sciami, di foglie, di forcelle…. Poi, la strada diritta, di luce, in mezzo alla pineta che crepita, a Luglio. Com’era bello, ne’ pomeriggi di Luglio, quando s’arrivava al ponticino, vedere laggiù davanti, nell’abbagliamento in cui si perdevano le braccia della pineta e il cielo stempravasi lattiginoso, l’ immensa sensibilità tremolare. E se veniva fatto, per riposare gli occhi, di voltarsi addietro, si restava sbigottiti che si vedevano allora sui colli umani d’uliveti e di bianche case soprastare le Alpi spaventose d’enormi fianchi squarciati e di petti dallo scavato respiro e di teste irte ficcate nell’azzurro fondo.