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Cloud Nine - Gli occhi degli Oscuri (II parte)

Da Lerigo Onofrio Ligure @LerigoOLigure
Marciavano silenziosamente, forse Rods aveva finalmente ceduto alla stanchezza, oppure l’incontro con l’incensato aveva messo tutti sul chi vive, forzandoli a controllare con più scrupolosità. Solo Larsson sembrava avere un umore allegro e benché fossero in una situazione a dir poco pericolosa, riusciva a mantenersi cordiale.Selene dal canto suo aveva iniziato a scandagliare con la mente ogni corridoio, consapevole che gli incensati avevano in mente ben più che una semplice battuta di caccia nei confronti dei Mutanti: gli uomini di Kolovich cercavano una risposta agli attacchi più incisivi e all’incremento delle sortite da parte dei Mutanti e la presenza di Selene li aveva messi ancora più in agitazione. Cercavano il Kkatsk, anche senza sapere cosa fosse o come avrebbero potuto affrontarlo.C’era anche la possibilità che T’Taf agisse per conto proprio, in veste di Oscuro intenzionato a scalare la gerarchia. In quel caso Selene sarebbe stata una minaccia che doveva essere tenuta sotto controllo oppure neutralizzata, a seconda del caso.– Ti vedo preoccupata. –Selene si voltò a Larsson con lentezza calcolata, cercando qualcosa da dirgli senza pregiudicare la sua posizione o la missione, ma non riuscì a trattenersi – Cerco i nostri amici, mi preoccupa come potrebbero reagire una volta avuto ciò che interessa loro. –– Un incensato pensa come un incensato. –– Filosofia spicciola? – ridacchiò Selene.Il Colonnello non sembrò molto divertito da quelle parole, ma sorrise ugualmente – Non ho mai visto uno di loro ragionare fuori dagli schemi, se vuoi capire cosa stanno facendo mettili in condizione di fartelo dire. –Selene scosse la testa senza replicare, sapeva come reagire agli incensati e sarebbe riuscita a metterne fuori gioco più di qualcuno, ma non voleva scoprire le proprie carte più di quanto non avesse già fatto con T’Taf.– Riecco il silenzio. – la stuzzicò.– Non vuoi veramente sapere cosa farei se avessi uno di loro davanti. –Larsson scosse la testa.– Purtroppo il mio lavoro mi porta a fare cose di cui non sono affatto fiera. –– Anche nel mio lavoro devi prendere delle brutte scelte, a volte vorrei non essere mai diventato un militare di professione, ma sono troppo attaccato alla patria per infilare la testa nella sabbia e credere che vada tutto bene. Qui c’è gen… –– C’è gente che deve vivere senza curarsi dell’orrore dei tunnel e del pericolo che rappresentano i nostri alleati. Non puoi capire quante volte mi sono ripetuta queste parole, Matias. Non solo non ci credo più, ma so per certo che un giorno si ritorceranno contro l’intera colonia. –L’uomo chinò il capo, forse perché era arrivato alla stessa conclusione o più probabilmente non voleva ribattere. Era chiaro però che Larsson non era un soldato come gli altri: aveva visto la guerra e l’aveva combattuta senza risparmiarsi. Solo pochi erano riusciti a sopravvivere e ancora meno potevano dire di non esserne stati influenzati.– Ho visto troppo per credere che stiamo ancora proteggendo la nostra gente. – proseguì Selene – Siamo una società guerriera e tutte le nostre forze sono impegnate per combattere, sono convinta che se dovessimo spazzare via i Mutanti da J’aa’Ol, ricominceremmo da un’altra parte. –Larsson sospirò – Era meglio litigare con la Selene dottoressa, che con la cinica soldatessa che sei diventata. –In barba a qualsiasi tipo di regolamento e all’eventuale reazione di Pratt, Selene afferrò il Colonnello per un braccio obbligandolo a voltarsi per baciarlo – Sai ancora di dustroot. –– Mi dispiace, ma sono finite. –– Allora mi serve un altro assaggio! –Scherzare con l’uomo e flirtare come una bambina non si confaceva al coordinatore di missione che era, ma nessuno dei suoi sottoposti, forse neanche Pratt, avrebbe detto nulla: del resto erano a un passo dalla morte e gli agenti del CAO più di tutti sapevano quanto fosse bassa la probabilità di tornare a casa tutti interi.– So che in un modo o nell’altro tutto questo finirà, ma sono felice di poterti avere qui. – confessò Selene.– Un altro fucile ti torna comodo, non è così? –Risero e per un attimo l’idea che Pratt li fissasse non fu così tremenda. Selene riconosceva quel tipo di sintomo, era segno che la sua mente era sempre più concentrata su Larsson e per la prima volta l’idea che fosse così non la disturbò affatto.Per molti xatrani con un alto coefficiente psionico non era possibile cambiare partner così velocemente, e Selene non era da meno, solo l’addestramento da agente segreto l’aveva aiutata a staccarsi da Pratt in passato e probabilmente con Larsson non sarebbe stato diverso. Forse un giorno tutto questo finirà, ma neanche tu sai dire quando e quanti altri come il povero Colonnello Larsson ci saranno.– Armiere rilevo due segnali di fronte a voi, sono tracce psioniche K’Thor. – la voce di Rods interruppe quella catena di pensieri, riportandola alla realtà dei tunnel e degli incensati.– Quanto distanti? –– Duecento metri, i segnali sono fermi. –Selene accelerò il passo, così come tutta la squadra. Persino Larsson si mosse, correndole accanto senza battere ciglio. L’idea che avessero finalmente trovato gli Oscuri era grandiosa e allo stesso tempo terribile.– Cinquanta metri. –Selene arrivò a uno spiazzo, accanto a lei Larsson ansimava, ma era vigile.Davanti ai loro occhi due incensati stavano combattendo e dalla brutalità del combattimento Selene poteva dire che uno di loro non sarebbe arrivato alla fine del giorno – Fermatevi! –Le parole di Selene rimasero inascoltate, finché uno dei due non finì a terra privo di vita, la lama iperpsionica ancora in pugno, la testa mozzata con un singolo colpo. Solo quando il vincitore del duello fu certo del risultato, i suoi occhi palpitarono in direzione di Selene e della sua squadra.Selene non disse nulla, anche se avrebbe voluto gridare contro quel dannato alieno impazzito. Del resto la colonia e soprattutto il CAO si erano sempre limitati a osservare da lontano gli atteggiamenti pazzoidi dei K’Thor, senza intralciare le loro usanze o le tradizioni che tanto facevano per l’etichetta e la buona educazione nelle trattative con i loro alleati di sempre. Poco importava se in tutta la colonia xatrana morissero in media più alieni che xatrani, per tutti era imperativo non far arrabbiare l’unica forza militare amica che la colonia avesse trovato in quell’angolo remoto dell’universo.

Cloud Nine - Gli occhi degli Oscuri (II parte)

Fare la spia vi sconvolgerà la mente!


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