L’avevo detto che avrei provato a fare il danubio… l’ho visto spessissimo su vari blog e mi è sempre piaciuto il suo aspetto così scenografico e conviviale, ma non l’avevo mai assaggiato ancora, nè tantomeno realizzato.
E poi, quando Caro ha partecipato con la sua versione al mio contest “Mangiamo in spiaggia?”, ho deciso che era giunto il momento
Che poi non è certo più difficile da fare rispetto ad altri lievitati! Però non so… forse proprio il fatto di non averlo mai mangiato, finora mi aveva bloccato.
Che fosse un rustico tipico del napoletano lo sapevo, ma non immaginavo che addirittura fosse stato creato dal mitico pasticciere Scaturchio negli anni ’20 del Novecento. Ispirato da un dolce tipico dell’Austria, il Buchteln, ne creò una sua versione che chiamò in questo modo in onore della moglie austriaca (altre interessanti informazioni, e una versione dolce del danubio, da Alessandra).
A Napoli è anche conosciuto come brioche a pizzichi o danubiana.
L’aspetto è quello che più caratterizza questa preparazione, in quanto è composta da una serie di palline ripiene affiancate, che dopo la lievitazione e la cottura si uniscono, ma che possono essere agevolmente staccate e mangiate singolarmente, senza bisogno di tagli. Ciò lo rende particolarmente adatto a feste e buffet
Senza essermi troppo informata prima di realizzare la ricetta, ho utilizzato uno dei ripieni più classici: salame Napoli e provola affumicata. In effetti, pensando ai rustici napoletani, questi sono stati i primi ingredienti che mi sono venuti in mente per farcire questa morbidissima delizia.
La ricetta che ho seguito è quindi quella di Caro, di cui ho modificato solo la farcitura e pochissimo altro.
Ingredienti per l’impasto:
- 350 g di farina Manitoba
- 200 g di farina 00
- 250 ml di latte intero
- 1 uovo
- 50 ml di olio d’oliva
- una bustina di lievito di birra secco (o un cubetto di quello fresco)
- 2 cucchiaini di sale
- 2 cucchiaini di zucchero
- 40 g di miele
Ingredienti per la farcitura e la rifinitura:
- 80 g di salame tipo Napoli
- 120 g di provola affumicata
- un tuorlo
- semi di papavero
Nella ciotola dell’impastatrice versate la farina, il sale, lo zucchero e il lievito secco (se è quello fresco mettetelo più lontano dal sale e scioglietelo prima nel latte tiepido), azionate le pale e poi aggiungete l’uovo leggermente sbattuto, il miele e un po’ alla volta il latte, aspettando che tutto sia ben amalgamato e assorbito dalla farina.
Per ultimo aggiungete anche l’olio.
Naturalmente, l’intero procedimento si può fare agevolmente a mano.
Una volta formata una palla omogenea ed elastica, mettetela a lievitare coperta in un luogo al riparo da correnti d’aria. Io, come sempre, l’ho messa nel microonde spento.
Dopo circa 1.30 h, quando l’impasto sarà raddoppiato, potete riprenderlo e formare tante palline di uguale dimensione.
Al centro di ogni pallina io ho messo un cubotto di provola avvolto in una fetta di salame.
Potete anche usare il salame a fette spesse tagliato anch’esso a cubetti, naturalmente.
Sigillate bene tutte le palline, potete sistemarle in una teglia tonda per il forno ben unta con olio (o, se non volete rischiare, coperta con carta forno), affiancandole ma senza metterle a contatto l’una con l’altra.
A questo punto, potete mettere a lievitare ancora per un’ora circa, finchè tutte le palline non saranno ben gonfie e aderenti tra loro.
Spennellate la superficie con del tuorlo d’uovo sbattuto o della panna per farle dorare e, se volete, cospargete di semini di papavero o quelli che preferite.
Infornate per circa 40 minuti a 180°, fino a doratura.
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