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Della fine del travagliato concorso #4

Da Lacrespa @kiarastra

Alla fine io crespachenonsonoaltro con tutti i miei dubbi in tasca mi sono letteralmente buttata nella prova orale di latino. Cicerone, Somnium Scipionis…fino all’ultimo momento sono stata al pc a fare a disfare senza ripetere niente di niente; non ho fatto il ppt come al mio solito; annaspavo tra le mie paure e le mie angosce. Quello che sicuramente mi ha insegnato questo concorso è che non so gestire lo stress. Le famigerate 24 ore sono un delirio: a mio avviso se avessi avuto la mia solita calma, se non avessi avuto sorella ansia da prestazione a farmi da solerte ancella per tutta la notte sicuramente non avrei fatto di semplici muretti a secco baluardiche alpi di annibalica memoria. Non mi volevo nemmeno presentare. Ammetto di aver tentato di autosabotarmi, evitando di svegliare la sorella maior dal suo riposino post prandiale per non farmi accompagnare alla sede d’esame. Poi destino vole che la sorella si svegliasse e mi portasse lì nella fossa dei leoni. L’ansia condivisa con le altre colleghe devo dire che un po’ mi ha alleggerito l’animo: ho pensato che non provarci nemmeno sarebbe stato dare un calcio alla fortuna, o al destino o a quello che era. Così ci ho provato, ho parlato, ho tentennato, ho risposto e me ne sono uscita con un onesto 28/40 molto felice per aver dato un bel calcio nel culo a sorella ansia, che spero di non incontrare mai più.



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