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Di nonne, travestimenti e carnevale

Da Lauraneve
Canzone consigliata per la preparazione: "Mamma mia", Abba
Di nonne, travestimenti e carnevale
Da quanto tempo non festeggio più Carnevale? Tanti, troppi anni.  Il primo ricordo nitido che ho di questa festa risale forse alle elementari, quando mia nonna aveva confezionato, per me e mia sorella, due splendidi abiti da maghe, super sberluccicanti, come dicevo io. Erano un incrocio tra il vestito di una principessa e quello di una fatina, uno azzurro cielo e l'altro rosa pallido, con i cappellini a punta abbinati e la bacchetta magica (di plastica, ma era un dettaglio) a forma di stella. Meravigliosi. Penso che travestimenti così siano il sogno di ogni bambina, e infatti ogni anno non vedevo l'ora di mostrare a tutti il mio delizioso vestitino e diventare, anche solo per un giorno, una vera maga.  Ma i sogni prima o poi sono destinati a finire, e dopo un paio d'anni il vestito non mi entrava proprio più, complici la mia golosità ed il fatto che fossi cresciuta di almeno 10 cm da quando mia nonna l'aveva confezionato.  E anche se lei cercò in ogni modo di allungarlo un po', era ormai sempre più simile ad una maglia, piuttosto che ad un abito. Dovetti così salutare con tristezza il mio adorato e sberluccicante vestito. Come potete immaginare, Carnevale non è stato più lo stesso.  Nessun altro travestimento era paragonabile a quello, perciò gli anni seguenti mi limitai ad indossare controvoglia qualche gonna nera di mia madre e a truccarmi con il rossetto scuro, per fare la strega. Ma insomma... non c'era proprio storia. Ieri il mio cuginetto si è presentato a casa con un adorabile vestito da Robin Hood, completo ovviamente di arco, frecce e pugnale di plastica, sorridente e fiero come ero io con il mio vestitino da maga, giusto un po' di anni fa. Ed è venuta anche a me voglia di lanciare i coriandoli per strada e di spruzzare la schiuma colorata con le bombolette.  Ma dato che per queste cose sono ormai un po' grandina, sono andata alla ricerca di un dolce degno di questa festa, per soddisfare la fame di quel super Robin Hood. ...Come potevo non fargli i semolini, quei dolcetti con cui ogni anno (e anche più spesso, per fortuna!) a Carnevale, insieme alle tipiche chiacchiere, la nonna ci conquistava?  E mentre mio cugino li spazzolava tutti ("Ma ne hai fatti pochi!") credo di averla perdonata, per non essere riuscita ad allargare il vestito...
Di nonne, travestimenti e carnevale

Ricetta veloce e veramente deliziosa, che potete fare anche con il limone o l'arancia (basta un po' di succo nell'impasto o la scorza grattuggiata).  I miei semolini preferiti sono però questi alla cannella, da mangiare rigorosamente caldi.  Non so come siano da freddi, non ne sono avanzati :-). Ingredienti per circa 15 semolini:  - 1/2 litro di latte - 125 g di semolino - 20 g di zucchero (la ricetta di mia nonna non lo comprendeva perchè lei li faceva agrodolci,ma secondo me con lo zucchero sono ancora più buoni) - cannella q.b. - 1 tuorlo - pangrattato - olio di semi per friggere Mettete il latte il un pentolino, ponetelo su fiamma bassa e buttatevi il semolino a pioggia, mescolando bene. Aggiungete, sempre mescolando, lo zucchero e un cucchiaio scarso di cannella (regolatevi a piacere).  Mescolate continuamente finchè il semolino non diventa bello denso. Questa è un'operazione piuttosto lunga, ci vuole circa un quarto d'ora.  Quando si è addensato toglietelo dal fuoco, lasciatelo intiepidire e aggiungete il tuorlo d'uovo amalgamando bene. Nel frattempo ungete di abbondante olio una padella e mettetela a scaldare. Stendete poi il composto su un foglio umido di carta da forno (deve essere circa 1 cm di spessore) e tagliatelo a quadratini.  Impanate i semolini per bene nel pangrattato e friggeteli nell'olio caldo.  Una volta cotti (friggono per pochi minuti) trasferiteli su un piatto, asciugate l'olio in eccesso e spolverizzateli di cannella e di zucchero semolato.
Con questa ricetta partecipo al contest "Le ricette della carestia", del blog "I Pasticci di Luna".


Di nonne, travestimenti e carnevale

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