Magazine Diario personale

DisOnorevoli sprechi

Da Giovanecarinaedisoccupata @NonnaSo

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Il disoccupato legge molto, perché non è che abbia altro da fare, in primis, e per tenersi aggiornato, nella speranza che timidi e vaghi segnali arrivino di quella ripresa tanto sperata, che forse potrebbe aiutarlo a tirarsi fuori da quello stato di disperata disoccupazione in cui ormai si trova da millenni.
Il disoccupato inoltre è iscritto a gruppi di Facebook, di protesta più o meno velata, è più o meno attivo in politica, nel volontariato, sui blog, nei forum di discussone, e riceve anche quelle sgradite catene di S.Antonio che gli amici mandano a tradimento, nella speranza di aiutarlo nell’atto di informarsi, ma ottenendo solo il risultato di fomentare ancora di più il circolo vizioso di invidia, rabbia, risentimento, disperazione, ai più vari stati.
Queste catene di Sant’Antonio mi fanno letteralmente perdere la ciribiricoccola, sappiatelo: sia quelle smielose, piene di cuoricini e bambini e buoni sentimenti… sia soprattutto quelle che solleticano l’impulso quotidiano di noi Grinch della Disoccupazione a dare fuoco a chiunque, ma soprattutto ai cari amici che ci mandate quelle maledette catene piene di speranza, e di cose belle che succedono… e di cose brutte che succederanno se non continuiamo la catena (ma dico: dnn abbiamo noi disoccupati abbastanza sfiga addosso, che ci meritiamo pure i 7 anni di guai se non mandiamo la vostra stupida mail a altri 10 contatti (che oltretutto a loro volta ci augureranno la peste??).

In ogni caso e a tal proposito, una delle catene di S.Antonio più recenti, e più martellanti, che ho ricevuto, a parte quelle che osannavano l’operato di Grillo, è stato quello in onore delle spese sanitarie – fra le altre- dei deputati, senatori e gentaglia varia che stanno “lassù” a “mangiare sulle nostre spalle”.
Un evergreen di quelli potenti, che circola su ogni pagina Facebook che si rispetti e che suona più o meno così: mentre tu con 600€ non sai cosa comprare al supermercato per dar da mangiare ai tuoi figli “loro” (tutta la masnada di politici e politicanti che ormai non hanno più nemmeno un nome, ma se chiedi alla destra son quelli di sinistra e se chiedi alla sinistra son quelli di destra – e se chiedi al centro? Sono tutti e due i lati ovviamente- ) dicevo “loro” nell’ordine e nella fattispecie (e laddove ho i dati che mi sono arrivati, li cito testualmente):

  • mangiano con meno di 5 €un pranzo completo di primo, secondo in carne, contorno dolce caffè e ammazzacaffè.
  • Hanno l’autoblu e la scorta
  • Vanno a comprare la Nutella e se la fanno rimborsare come spese di rappresentanza (vivaddio la Nutella! Non ci facesse schifo tutto l’apparato ci piacerebbe l’idea di fare rappresentanza con il buon, vecchio, sano, italiano, pane & Nutella!)
  • Entrano gratis a teatro, al cinema e da qualche altra parte dove “noi” non andiamo da una vita perché non abbiamo soldi da spendere in queste cavolate
  • Abitano case maestose con affitti irrisori. Quando li pagano e non se li fanno rimborsare
  • Vanno dal chirurgo plastico dal chiropratico dal patatologo dal fisiatra e fisiogeriatra, loro e tutta la loro famiglia, non spendono una lira ma se la fanno anche rimborsare, in ogni caso, perché non si sa mai e son tempi duri

L’email con tanto di allegato in power point dai colori arcigni va avanti per pagine e pagine con conti della serva nelle Onorevoli tasche:

Cit. “la Camera assicura un rimborso sanitario privato non solo ai 630 onorevoli. Ma anche a 1109 loro familiari, compresi i conviventi more uxorio. E nel 2010, deputati e parenti vari hanno speso complessivamente 10 milioni e 117mila euro. Oltre tre milioni per ricoveri e interventi in cliniche private (salvo tenere segreti gli importi per le chirurgie plastiche e gli altri interventini di “ricostruzione”(..) 153mila euro di ticket a rimborso all’assistenza integrativa del Parlamento (..)”

E via andare ancora verso la fomenta:

Cit. “Se gli onorevoli vogliono qualcosa di più dei cittadini italiani, cioè un privilegio, possono pagarselo, visto che già dispongono di un rimborso di 25 mila euro mensili, a farsi un’assicurazione privata e visto che godono di:

STIPENDIO BASE circa Euro 9.980,00 al mese
STIPENDIO medio Euro19.150,00 AL MESE
PORTABORSE circa Euro 4.030,00 al mese (generalmente parente o familiare)
RIMBORSO SPESE AFFITTO circa Euro 2.900,00 al mese
INDENNITA’ DI CARICA (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00) esentasse (…)”
E giù ancora conteggi.

pranzo

Queste catene di email le riceviamo da sempre, corredate anche di immagini più o meno satiriche, più o meno designate a far sollevare il nostro umore indignado. Le abbiamo ricevute con i fogli dei menu del Ristorante del Parlamento, che recitavano “costata di manzo € 2.50” e li stiamo ricevendo ora a strombazzare che nelle strutture sanitarie legate sempre al Parlamento verranno assunte delle nuove figure professionali a vario titolo, mentre per contro, visto che mancano i soldi al Ministero della Sanità numerosi Ospedali e strutture sanitarie pubbliche – che già non bastano a garantire un servizio decoroso e dignitoso a ciascun Italiano pagante tasse – vedranno nuovi tagli e riduzioni al personale, ed alcuni verranno chiusi.

Ebbene, tutto questo conteggio riportato per dirvi cosa, che odio le catene di S.Antonio e sto eliminando dalla mia rubrica chi me le manda? (prima di adire alle vie serie e prendere l’accendino e la benzina?)
Che ogni giorno oltre al resto prego il Signore che non solo guardi giù, ma che mantenga me e i miei cari in salute perché ormai da certe cose sai come entri ma non sai nemmeno più se esci?
Che mi sono un po’ rotta le scatole di questa più o meno velata propaganda politica o antipolitica se poi alle urne gli stessi Italiani che “la fanno girare” si comportano come un branco di … pecoroni? (e lasciamo pecoroni va’)
Che ogni giorno di più mi vien voglia di chiudere e scollegare tutto, e fare come gli struzzi che mettono la testa sotto la sabbia, perché anche con tutte queste informazioni che circolano, le cose non si cambiano mai?
Non lo so, non lo so per dire cosa.

Forse per “Farle girare” anche io. Le informazioni.
O forse solo per portare a casa il post di oggi senza parlare di selezionatori, invii cv, e altre tristitudini della vita da disoccupato che guarda l’Italia finire a Pizza e Fichi per l’ennesima volta.

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