Magazine Basket

Dove possono arrivare Paul George e i Pacers?

Creato il 08 novembre 2013 da Basketcaffe @basketcaffe

Paul George è un uomo di parola. Al termine della serie di semifinale di Conference di due stagioni fa, dopo che Indiana era stata sconfitta per 4-2 da Miami, George si era presentato nell'ufficio di Frank Vogel promettendo che, al ritorno in campo per la nuova stagione, avrebbe avuto uno stile di gioco molto più versatile e aggressivo. Troppo pochi i 12 punti di media e quel deludente 19/52 dal campo, voleva di più. Un anno dopo, stessa serie, il palcoscenico è però la finale di Conference. I punti di media diventano 19.4 con poco meno del 50% al tiro, ma ancora una volta non basta, passano gli Heat alla settima.
Pronti a scommettere che se l'incrocio si riproponesse di nuovo in questa post-season, il ragazzo di Palmdale alzerà nuovamente le sue medie per cercare di volare, finalmente, alle Finals?

Nel mezzo tra le delusioni contro i poi due volte campioni NBA, George ha implementato le sue cifre e il gioco a tal punto da vincere quasi incontrastato il premio di Most Improved Player of the Year, con 52 dei 120 votanti che lo hanno messo al primo posto e più del doppio dei punti (311-146) del secondo classificato, Greivis Vasquez. Da 12 a 17 punti, da 5.6 a 7.6 rimbalzi, e da 2 a 4 assist di media sono un bel salto, oltre a essere stato l'unico giocatore della Lega a recuperare almeno 140 palloni portando nel contempo almeno 50 stoppate. Tutti questi dati confermano come l'obiettivo individuale della guardia dei Pacers sia quello di diventare il miglior all-around player di tutta la NBA. Senza contare che l'anno scorso ha condotto Indiana al suo primo titolo di Central Division dopo nove anni di astinenza e ha cancellato o quasi il ricordo di Danny Granger, che ha giocato solo cinque partite in stagione a seguito di un grave infortunio.

Un campione però non è mai tale se non sa confermarsi dopo dei grandi risultati. Sembra però che il prodotto di Fresno State non soffra minimamente la pressione che, il premio vinto lo scorso anno e il probabile imminente ritorno di Granger, possono mettere sulle sue spalle. Anzi, in tutta risposta ha alzato nuovamente le sue cifre, in maniera anche più sorprendente rispetto allo scorso anno. Sono statistiche parziali trattandosi solamente dei primi match stagionali, intanto però Indiana ha vinto tutte le prime cinque gare giocate, unica squadra ancora imbattuta della Lega. Sono ben 25.8 i punti di media di George, terzo nella Lega dopo Durant e Love, con percentuali tanto dal campo quanto da fuori ben oltre il 40%, conditi con 8.2 rimbalzi a partita.

Dove possono arrivare Paul George e i Pacers?

Andando a spulciare le statistiche più in profondità si trova una true shooting percentage del 7% superiore alla media NBA, oltre a 0.343 punti a possesso, secondo solo a Brook Lopez, e soprattutto il 24% in una speciale statistica, denominata PIE (player impact estimate), che calcola in che percentuale, tra tutti i dati analizzati in una partita, un giocatore ha partecipato attivamente ed in maniera decisiva. Se si pensa che la media NBA per un buon giocatore è del 10%, il valore del californiano è presto detto. Questo dimostra il suo impatto assolutamente fondamentale per la sua squadra oltre ad un' efficienza spaventosa.

Indiana è la squadra col miglior defensive rating, soli 86.6 punti concessi ogni 100 possessi, tenendo gli avversari al 37.5% dal campo, oltre a uno dei primissimi frontcourt di tutta la Lega, con West, Scola e Hibbert a farla da padrone sotto canestro. Se quest'ultimo sta letteralmente dominando la statistica delle stoppate, 5.2 di media contro uno 0.6 di average tra tutti gli altri, e i Pacers a rimbalzo non hanno problemi di alcuna sorta, l'attacco ha invece bisogno che George confermi questa sua efficienza per rendere il team pericoloso su entrambi i lati del campo.

I Pacers, tanto quanto il loro giocatore simbolo, stanno migliorando visibilmente di gara in gara e di stagione in stagione, ma quest'anno è arrivato il momento della verità. Dopo quattro anni senza playoff tra il 2006 e il 2010, il primo turno del 2011, la semifinale di Conference del 2012 e la finale a Est dell'anno scorso, il prossimo passo si chiama Finals NBA. Chissà che George non continui a crescere e stupire, diventando di diritto uno dei più forti giocatori di tutta la Lega.
Sognare l' anello, allora, sarebbe senza dubbio più semplice.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :