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Dove sembra impossibile stare da soli

Creato il 25 luglio 2010 da Stiven1986

Uscire dalle singole tende, fare comunità, scambiarsi spunti di riflessione. Alla Pari, il campeggio di Oltre, sembra Facebook, ma tra l’Emilia e il West: ciascuno ha qualcosa da raccontare di diverso rispetto al suo predecessore e al suo successore, qualcosa che alle solite riunioni di partito non si sente, qualcosa da mettere in discussione, da commentare (c’è anche il tasto “non mi piace”, e non si censurano i commenti, da queste parti), qualcosa, alle volte, persino divertente.

I big di partito, per una volta all’anno, sono i link, le idee e i progetti realizzati, tutti da condividere. I contenuti, insomma, proprio quelle cose che mancano al Pd. E così succede che un gruppo di (più o meno) giovani, in movimento e a disposizione del Pd, se ne escano con strategie comunicative – online e offline, che questa distinzione esiste solo nel Pd – con un racconto che questione generazionale non è, è soltanto l’Italia degli anni ’10 del 2000 (della flessibilità che diventa furto di futuro, dello sfruttamento degli extracomunitari, che abbassa l’asticella anche per gli italiani, della cittadinanza digitale, ad esempio), con tecniche per la partecipazione democratica reale alla vita del partito (e del Paese), con un codice di comportamento della buona politica (non ci piacciono gli assessori regionali che, dimessi, finiscono in Parlamento con un mandato di cattura pendente sulle loro spalle), per citarne alcuni, del solo pomeriggio di domenica.

Alla pari è soprattutto uno spazio, uno spazio che si sono costruiti coloro che da questo Pd non sempre si sentono rappresentanti, perché prendono in mano Repubblica di oggi e, in prima pagina, il Partito Democratico non risponde al titolo “Scandalo P3, guerra nel PdL”, ma in compenso c’è nel riquadro “La polemica. Nucleare, il Pd si spacca sulla scelta di Veronesi. Bersani lo boccia, Letta favorevole”. Che allora ti passa anche la voglia di aprire il giornale. Alla pari è lo spazio creato con le proprie mani per guardare e andare oltre Italia 1994, l’anno che ha bloccato questo Paese, il Paese che amo, già.

Per provare a vedere che c’è laggiù in fondo, dove sembra impossibile stare da soli, a guardarsi negli occhi, a riempire gli specchi con i nostri riflessi migliori.

p.s. da segnalare: Giovani a scuola di politica fra caso Vendola e realtà, di Concita De Gregorio.



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