Vogliamo trovare un difetto alla National Basketball Association? Il premio di miglior difensore della regular season e i criteri con cui viene scelto. Siamo sicuri che un giocatore che fa tante stoppate (poche con recupero) o ruba palloni da dietro lasciando passare il suo uomo, o che prende tanti rimbalzi, sia da considerare un buon difensore? Nella NBA pare di sì, ormai ogni stagione il premio di Defensive Player of the Year è un discorso che riguarda qualche lungo che viaggia in doppia-doppia con i rimbalzi o qualche playmaker che recupera un discreto numero di palloni.
Per il terzo anno consecutivo, infatti, il premio è stato assegnato a Dwight Howard, il centro degli Orlando Magic che anche quest’anno oltre a 22.9 punti(career-high) ha viaggiato a 14.1 rimbalzi (secondo nella Lega dietro a Love) e 2.38 stoppate (quarto migliore), con 66 doppie-doppie (più di tutti nella NBA) e ben sei volte è andato oltre quota 20 punti e 20 rimbalzi.
Perchè questi siano i parametri per decretare se un giocatore è un buon difensore o meno restano veramente oscuri e discuterne purtroppo non serve a nulla, l’NBA ha deciso ormai di andare in questa direzione lasciando fuori chi sa veramente difendere su un campo da basket.
Tant’è e quindi ci adeguiamo. DH12, che ha perso anche gara 1 di playoff con i suoi Magic contro gli Hawks pur dominando nella metà campo offensiva, è entrato nella storia diventando il primo a vincere per tre volte consecutive questa onorificenza, meglio di lui solamente Dikembe Mutombo e Ben Wallace che ne hanno vinti 4 ma non di fila.