E' andata.Ed è andata pure bene.Sapete i pessimisti, che ...

E' andata.
Ed è andata pure bene.
Sapete i pessimisti, che pensano "e se va male questo... e se va male quello"... e poi non fanno mai niente?
Ecco, se mi azzardo a pensare a quante cose sarebbero potute andare storte, in questo 2013 appena passato, mi viene mal di stomaco.
Quindi non ci penso, e mi godo quello che abbiamo.
Il viaggetto a Vienna è stato un po' un simbolo di tutto l'anno appena passato.
Siamo tornati la sera del 1°.
A letto alle 2 di notte, in piedi alle 7 per tornare al lavoro, con un raffreddore clamoroso e ancora il rumore del viaggio nelle orecchie (o forse è solo muco, chi lo sa).
Però lo rifarei mille volte!
E' stato tutto bello, e non per dire: il brindisi di mezzanotte fatto con la birra perché in tutto quel trambusto non avevamo pensato a prenderci una bottiglietta di alcunché;

il moccio verde fosforescente tendente al muschio della Purulla, a cui evidentemente l'aria austriaca ha giovato, visto che è stata meglio appena siamo arrivati (notare l'immancabile pacco di kleenex in primo piano);
la mamma in preda al panico in metropolitana alle 23:20, che aveva appena perso sua figlia e che mi ha fatto guardare Elisa dormiente nel passeggino con occhi di pianto;
sempre la sera di San Silvestro, i signori giapponesi con abiti da sogno che uscivano da un hotel a sette stelle e salivano su un taxi poco prima di mezzanotte, e la loro bimba con un abito di paillettes dorate che li salutava all'ingresso, con un lacchè che la riaccompagnava dentro;
il panda a pancia all'aria che si gustava il suo bambù;
il giovane puzzolente d'alcol e fumo pessimo ma con gli occhi buoni, che ha fatto ridere a crepapelle la Purulla, inscenando una storiella con un pupazzetto che si nascondeva in un sacchetto, e io che penso di non avere pregiudizi pensavo che volesse vendercelo, quel pupazzetto, e invece lo ha fatto per il solo gusto di far ridere una bimba.
Una città della gioia, insomma.
Forse perché pieni di gioia erano i nostri occhi.