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Elsa Schiapparelli, la Surrealista della Moda

Creato il 28 ottobre 2012 da Theartship
arte; trae così ispirazione dall’arte figurativa, dalle tele degli artisti d’avanguardia, dalla grafica, dal cinema e anche dal mondo circense. Da queste influenze e dall’amicizia con gli artisti dell’epoca nascono modelli unici,stravaganti, “surreali” come il cappello a forma di scarpa con tacco rivolto verso l’alto, l’abito da sera con le aragoste dipinte e l’abito Venere di Milo con cassetti, nati dalla collaborazione con Salvador Dalì e ancora l’abito disegnato con Cocteau, i bottoni a forma di labbra disegnati con Misia Sert e tante altre creazioni sbocciate dal legame con  artisti come Alberto Giacometti, Louis Aragon,  Francis Picabia. E il1936 vede il lancio del suo primo profumo, “Shocking”, con il celebre flacone a forma di busto rosa,  per il quale trasse ispirazione dalle misure del busto dell’attrice Mae Westle, fatto riprodurre dalla scultrice Eleanor Fini.

Come dare quindi torto a  Mademoiselle Coco Chanel che definiva la rivale come “l’artista che fa i vestiti”.

Elsa Schiapparelli, la Surrealista della Moda
Elsa Schiapparelli, la Surrealista della Moda
Elsa Schiapparelli, innovativa e stravagante, firma le sue più belle collezioni tra il 1934 e il 1940. Suo il rosa shocking,  l’idea di sostituire negli abiti da sera la moltitudine di bottoni con le prime cerniere  a vista, celebre il pull oversize con motivi in nero e bianco, il tessuto goffrato, la bigiotteria esagerata e sue le famose “12 regole del saper vestire” dedicate alle donne del suo tempo ma che, a leggerle ancora ora, risultano sempre attuali per la necessaria ricerca del buon gusto cui ogni donna, di ieri e di oggi, dovrebbe tendere.

L’attenzione sulla couturier italiana si è già riaccesa in realtà un anno fa con la Mostra “Schiapparelle and Prada: Impossible Conversations” allestita alLa Metamorfosi FtM Fb
FtMatuttotondo Yahoo Groups Metropolitan Museum di New York.

La Mostra, curata da Harold Koda e Andrew Bolton e sostenuta da Anna Wintour e Conde Nast, aperta da maggio ad agosto, ha proposto, con un articolato e ricco percorso espositivo, un dialogo e un filo conduttore tra lo stile di Miuccia Prada e di Elsa Schiapparelli, due tra le più importanti ed influenti protagoniste della moda italiana. A rappresentare e sintetizzare lo spirito della mostra le parole di Harold Koda, chief curator del Costume Institute del Metropolitan Museum di New York : «Il confronto tra il lavoro di Elsa Schiapparelli e quello di Miuccia Prada ci permette di studiare in che modo il passato illumina il presente e il presente ravviva il passato». 

Ci prepariamo a rivivere il sogno con la riapertura della  Maison Elsa Schiapparelli, la designer di moda che intuì per prima il potere e la magia del legame tra la moda e l’arte, che rivoluzionò il modo di intendere e vestire la moda in modo ambizioso e irriverente, con forme nuove e audaci e con uno stile ed una classe unica di cui ci resta insegnamento nella sue “12 regole del saper vestire” : “Mai adattare un abito al proprio corpo, ma allenare il fisico ad adattarsi all’abito”.

 


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