Magazine Cultura

Errori da evitare

Da Marcofre

(…) usavano un tono di voce concitato.

Il rischio di scrivere più per sé che per la storia esiste eccome, ed è difficile da combattere. Perché si infila dappertutto, e ha dalla sua un certo fascino. CI seduce l’idea di fare qualcosa per noi, solletica a dismisura il proprio ego.

Quella in apertura è una frase semplice, che non ha nulla di brutto, anzi. Però se la si legge un po’ di volte qualcosa balza fuori. C’è un tono di già sentito, di già letto da qualche parte. Tutto è come deve essere, e questo potrebbe sembrare buono.
A scuola per esempio, sarebbe considerata corretta.

Ma ciò che hai combinato sui banchi di scuola non conta nulla. Devi abbandonare tutto quello che hai appreso e ricominciare. Lo scrittore Giuseppe Pontiggia citava un gesuita, e costui diceva come lo scopo di ogni educazione sia di abbandonare quella che abbiamo ricevuto. Se non si è disposti a perdere tutto o quasi, non si arriva da nessuna parte.

(…) usavano un tono di voce concitato.

Nella scrittura quello che è buono, spesso non è efficace.

Questa frase per prima cosa è prolissa; difficile da credere vero? Obbedisce all’idea che bisogna abbondare. Come forse si sa, la sobrietà è la stella polare di chi scrive, o dovrebbe esserlo. Non si raggiunge l’efficacia con la quantità; e invece questa frase così piccina e tanto per bene, usa troppa roba. Ma non è certo l’unico difetto.

Ne ha almeno un altro. È stata scritta per darsi un tono, dimostrare che… Il tono bisogna darlo alla storia, non a se stessi. Chi lo fa non ha ancora superato la fase della “rivalsa”, quella che spinge a scrivere perché: “Adesso faccio vedere a tutti quanto valgo. Soprattutto alla mia insegnante di italiano”.

La storia deve avere uno stile unico, il proprio. Occorre vigilare, fare attenzione che non ci finiscano dentro espressioni e modi di dire che in apparenza rendono “viva” e “reale” la narrazione. Mentre sono delle pessime copie della realtà. Luoghi comuni insomma.

La narrazione è manipolazione. Non che si debba scrivere di cose fantastiche (ma se ti piace: accomodati). Però se non lavori di pialla, sega, lima, mazza e scalpello, non riuscirai a scrivere niente di interessante.
Se travasi la vita sulla pagina, sarà il disastro.

Parlavano a voce alta.

Va un poco meglio.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :