Prima squadra a vincere quattro tornei consecutivi (2 Olimpiadi e 2 Mondiali), striscia vincente allungata a 63 partite (ultima sconfitta nella semifinale dei Mondiali 2006 in Giappone) e una supremazia netta mostrata durante tutto il Mondiale di Spagna 2014: Team USA vince ancora (campioni del mondo per la quinta volta nella loro storia) e lo fa in un modo perentorio, infliggendo in finale alla Serbia una sconfitta per 129-92, lasciando solamente 4 minuti agli avversari, e prendendo poi in mano pallone, partita, palazzetto e medaglia d’Oro. Una vittoria che molti davano per scontata ad inizio torneo (pur non trattandosi della miglior squadra possibile per gli statunitensi che avevano lasciato a casa praticamente tutti i super big) ma che durante la manifestazione era stata anche messa in dubbio visto il gioco non così spettacolare fatto vedere (pur vincendo tutte le partite con 33 punti di scarto medio).
Nella finale di Madrid la squadra americana parte male contro una Serbia messa in campo benissimo, concentrata e molto intensa che forse sorprende un po’ i ragazzi di coach Mike Krzyzwewski: coach Sasha Djordjevic carica i suoi e il parziale dice 15-7 per i balcanici tanto da costringere al timeout lo storico allenatore di Duke University; la svolta della partita arriva in questo momento perchè l’ingresso di un DeMarcus Cousins ispirato (anche in difesa), oltre ad un Kyrie Irving (15 ounti nel solo primo quarto) infuocato cambia tutto: controparziale a stelle e strisce di 15-0 e tabellone che alla prima sirena dice 35-21.
La partita è praticamente finita perchè Team USA continua ad alzare il ritmo, va in contropiede, trova punti facili, difende forte uno vs uno (tranne qualche volta il solito Harden) e dall’arco dei tre punti tira con delle percentuali semplicemente irreali arrivando all’intervallo sopra 67-41 con 11 su 16 dalla lunga distanza e la coppia Irving-Harden che mette a referto 35 punti.
Il secondo tempo è pressochè una vetrina per i giocatori meno utilizzati e per qualche giocata spettacolare perchè la forbice si allarga ancora (alla fine sarà 15 su 30 da tre per Team USA) arrivando ad un certo punto addirittura al +40, rattoppato negli ultimissimi minuti dai canestri di Bjelica e Kalinic (entrambi a 18 punti) fino al 129-92 finale.
La nazionale americana, imbattuta dalle semifinali del Mondiale 2006, si porta quindi a casa la medaglia d’oro al termine di una manifestazione dominata che ha visto un grande Kenneth Faried mettere in campo tutta la sua energia e le sue doti di atletismo, facendo capire di essere in grado di prendere in mano i Denver Nuggets (insieme a Lawson e, speriamo, al nostro Danilo Gallinari), un Klay Thompson cresciuto ancora dopo la stagione ai Warriors che continua a segnare in tutti i modi possibili ma anche a difendere come non tante guardie in NBA fanno ed un Anthony Davis che pur con qualche alto e basso ha continuato i suoi progressi nella lettura del gioco.
La nota più positiva è ovviamente Kyrie Irving, autore di 26 punti in finale e nominato MVP del Mondiale, che con Harden è stato il vero leader della squadra: saranno contenti LeBron James e i Cleveland Cavaliers che nella prossima stagione lo ritroveranno maturato e pronto per una stagione al vertice della Eastern Conference.
The 2014 @FIBA Basketball World Cup MVP is… @KyrieIrving! pic.twitter.com/hNnKlKRiWp
— NBA on ESPN (@ESPNNBA) 14 Settembre 2014
La nota negativa invece è Derrick Rose, unico a non aver segnato ieri in Finale e decisamente deludente per tutta la manifestazione. Il suo recupero fisico sembra andare abbastanza bene (qualche lampo atletico si è visto), ma è dal punto di vista mentale che l’ex MVP non sembra ancora essere in forma, con tanti layup sbagliati, palle perse e alcune scelte non troppo lucide. Avrà ancora un mese di tempo prima dell’inizio della regular season NBA, per quel giorno i Chicago Bulls sperano di ritrovare il DRose pre-infortunio, altrimenti la stagione potrebbe non essere così piacevole.
Rose che ai Bulls troverà Pau Gasol (20 punti di media), che non è stato suo avversario in questo Mondiale vista la debacle spagnola, ma che è stato comunque inserito nel miglior quintetto del torneo insieme all’MVP Irving e al suo compagno Faried, al francese Nicolas Batum (35 punti in semifinale, 27 nella finale per il Bronzo) e al serbo Milos Teodosic (10 punti e 7 assist in finale).
.@KennethFaried35, @paugasol, @nicolas88batum, @KyrieIrving and Milos Teodosic are your all-tournament team. pic.twitter.com/l59JBVwWIR
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