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Gallinari sbanca Los Angeles. Vola pure Belinelli sui Pacers

Creato il 04 aprile 2011 da Basket - Di Tutto Un Po'

Denver conquista il 6° successo di fila vincendo addirittura in casa dei Lakers per 95-90, trascinati dai 22 punti dell’ala italiana. Bryant e compagni perdono dopo 9 vittorie consecutive, e la rincorsa al primo posto ad Ovest – in testa ci sono gli Spurs – si complica. Buona prova di Belinelli (9 punti) nella sfida conquistata dagli Hornets contro Indiana. Ok Toronto anche senza Bargnani

Eccellente prestazione dei Nuggets che, guidati da un ottimo Danilo Gallinari, sbancano lo Staples Center (95-90 il punteggio) e contro i campioni in carica – reduci da nove vittorie di fila ora indietro 2 gare e mezzo ad Ovest sui San Antonio Spurs – conquistano il loro sesto successo consecutivo. I Nuggets devono fare a meno di Arron Afflalo, out a causa di un problema muscolare, così coach Karl inserisce Wilson Chandler in quintetto.

Gallinari assalito da Gasol e Fisher. Reuters
Gallinari assalito da Gasol e Fisher

gallinari trascina i suoi — Si parte a ritmi blandi. Andrew Bynum, in uno straordinario momento di forma, si presenta subito con due schiacciate, Danilo Gallinari risponde in transizione, ma il match stenta a decollare in uno Staples Center piuttosto silenzioso. Entrambe le squadre faticano a carburare in attacco, Denver nei primi otto minuti del match tira con un brutto 3/13 dal campo, ma ci pensa il Gallo dalla lunga distanza a riportarla davanti. L’azzurro replica nelle battute finali di un quarto sicuramente poco spettacolare e i Nuggets chiudono la frazione avanti 21-20. George Karl, che deve rinunciare anche all’infortunato Chris Andersen, regala minuti al russo Mozgov, che fa il suo dovere usando il fisico contro un avversario difficile come Bynum. All’inizio del secondo quarto si mette a produrre anche Al Harrington. I Lakers faticano parecchio, soprattutto quando Kobe Bryant va a prendere fiato in panchina e Gallinari li punisce ancora una volta chiudendo un bel contropiede con una perentoria schiacciata. L’azzurro è caldissimo, attacca il canestro e va in lunetta con frequenza, Denver così rimane davanti. Il grande protagonista degli ospiti nel primo tempo è sempre il Gallo che trova un altro canestro pesante a cinque minuti dal riposo. Bryant però decide di cambiare marcia e si mette a punire la pur volonterosa difesa di Denver producendo alcune giocate da cinema. Il leader dei Lakers trascina la squadra di casa che negli ultimi minuti del match prende possesso della gara e va negli spogliatoi avanti 47-40. Un ottimo Danilo Gallinari chiude la prima frazione con 18 punti (nonostante quattro errori dalla lunetta) ben 12 in più del secondo miglior marcatore di Denver Al Harrington.

Lamar Odom va a canestro. Reuters
Lamar Odom va a canestro

decide il tap in di martin — Gli ospiti partono con il piede giusto nella ripresa. Il solito Gallinari riporta sotto Denver che con i canestri dalla zona pitturata di Martin e Nene torna a una sola lunghezza dalla squadra di LA. Il Gallo trova la retina con la mano sinistra dopo un bel movimento da sotto, Odom pero’ prova ad accendere la scintilla per i Lakers. Denver continua a difendere con grande disciplina e riesce a rimanere aggrappata alla truppa di Phil Jackson chiudendo il terzo quarto sul 69 pari. Felton con sei punti in un paio di minuti fa capire al pubblico dello Staples Center che i Nuggets sono venuti a LA per vincere. Gli ospiti grazie al gioco da tre di Mozgov e al canestro di Smith vanno al+4. Phil Jackson così riporta Kobe Bryant sul parquet, ma i campioni in carica in attacco non decollano. Felton, invece, continua a produrre, Martin lo imita e i Nuggets a due minuti dalla sirena si ritrovano avanti 91-83. I Lakers non si arrendono. Bryant, Gasol e la tripla di Odom riportano LA al -2 a 15’’ dalla fine. Nene viene mandato in lunetta e dopo aver realizzato il primo libero fallisce il secondo ma Martin sgomita, conquista il rimbalzo offensivo e firma il canestro che manda k.o. Bryant e compagni.

Los Angeles Lakers: Bryant 28 (10/23, 0/4), Odom 17, Gasol 16. Rimbalzi: Bynum 16, Gasol 12. Assist: Odom 5.
Denver: GALLINARI 22 (4/7 da due, 3/6 da tre, 5/11 ai liberi), 7 rimbalzi, 3 assist, 3 recuperi in 41’. Martin 18, Felton 16. Rimbalzi: Martin 8. Assist: Lawson 8.

Chris Paul, protagonista del successo degli Hornets. Reuters
Chris Paul, protagonista del successo degli Hornets

New Orleans Hornets-Indiana Pacers 108-96

Tutto facile per gli Hornets che dominano i Pacers vincendo anche più nettamente di quello che direbbe il 108-96 finale. Monty Williams vuole dimenticare in fretta la sconfitta subita venerdì tra le mura amiche con Memphis e chiede ai sui giocatori una partenza decisa. Okafor e Ariza con la loro produzione accontentano il tecnico di New Orleans, Marco Belinelli trova il canestro con una bella penetrazione e i padroni di casa prendono subito in mano le redini del gioco. Okafor domina la zona pitturata, la leadership del solito Chris Paul illumina New Orleans e Indiana va in grande difficoltà. Gli Hornets arrivano al vantaggio in doppia cifra, poi chiudono la prima frazione avanti 29-21. L’ex di turno Darren Collison prova a scuotere i Pacers ma la squadra di casa tiene alta l’intensità e continua a giocare una buona pallacanestro. Belinelli con una tripla porta gli Hornets al + 13 a quattro minuti dal riposo, Ariza e Landry si mettono a produrre e New Orleans inserisce il pilota automatico, arrivando al riposo avanti 57-44. Okafor mette a referto una doppia doppia (con ben 13 rimbalzi) già all’intervallo, coach Williams non può che ritenersi più che soddisfatto della prestazione della sua truppa. I Pacers poco brillanti del primo tempo fanno addirittura peggio nel terzo quarto. Gli ospiti, infatti, subiscono subito un parziale di 11-0, al quale contribuisce anche Belinelli con un canestro in penetrazione, e perdono definitivamente contatto con gli Hornets, arrivando al -24. Tutto diventa facile per Paul e compagni. L’azzurro trova la retina dal perimetro, Landry fa quello che vuole nella zona pitturata e New Orleans dilaga. Monty Williams così può permettersi di regalare ossigeno in panchina ai suoi titolari nell’ultimo quarto. Le seconde linee della Big Easy pero’ mostrato una certa sufficienza nella seconda parte dell’ultimo quarto. Le triple di Mike Dunleavy e Dahntay Jones mettono paura al tecnico di New Orleans che a tre minuti dalla sirena decide di non correre rischi e, sul 103-92, rimette sul parquet i suoi titolari. Gli Hornets mettono al sicuro il risultato senza nessun problema e si preparano nel modo migliore all’importantissima sfida di mercoledì contro Houston.

New Orleans: BELINELLI 9 (3/4 da due, 1/5 da tre), 2 assist in 23’. Ariza 19 (6/10, 2/3), Landry, Paul 18. Rimbalzi: Okafor 17. Assist: Paul 8.
Indiana: Granger, Dunleavy 15. Rimbalzi: Hibbert 6. Assist: Price 6.

Il passaggio di Sonny Weems nella sfida vinta su Orlando. Reuters
Il passaggio di Sonny Weems nella sfida vinta su Orlando

Toronto Raptors-Orlando Magic 102-98

Privi di Andrea Bargnani e Jose Calderon i Toronto Raptors (21-55) si tolgono una grossa soddisfazione battendo in casa con il punteggio di 102-98 gli Orlando Magic (48-29) di Dwight Howard. Anche Orlando scende in campo con varie assenze (JJ Redick, Duhon e Arenas) e ottiene in tutto soltanto 9 punti dalla panchina, ma la differenza principale è il desiderio di vincere questo match inutile per la classifica, ed è maggiore nei giovani e affamati Raptors. Già a Chicago, nella prima gara del back to back, Toronto aveva giocato bene impegnando Derrick Rose e compagni più del previsto. Contro i Magic il successo è ampiamente meritato come sottolinea Stan Van Gundy, coach di Orlando: “Hanno preso 18 rimbalzi più di noi, in contropiede è finita 14-3 per loro e abbiamo concesso 21 punti sui secondi possessi. Hanno meritato di vincere”. Orlando appare stanca nel finale in cui arriva sempre in ritardo sulle palle vaganti e sui rimbalzi lunghi che sono preda delle rapide guardie di Toronto. I Raptors hanno un uomo in più nel finale, Jerryd Bayless che dimostra spirito competitivo non comune andando a procurarsi falli, catturando rimbalzi e strappando la palla dalle mani di Howard. In tandem con Barbosa, il playmaker sostituto di Calderon si fa beffa degli avversari approfittando della superiore velocità e con anche un brillante DeRozan le guardie di Toronto dominano il confronto con il reparto dei Magic alquanto sprovvisto. Dwight Howard è il migliore in campo per i Magic e infatti quando esce a rifiatare un attimo scende il buio. Howard va in panchina nell’ultimo quarto sul +8 per Orlando e in un attimo Toronto piazza un 8-0 di parziale. “È ridicolo che io non possa nemmeno dargli una pausa per bere. Appena esce la nostra difesa svanisce e oggi abbiamo anche avuto poco attacco”, prosegue un arrabbiato Van Gundy. Oltretutto Reggie Evans, monumentale come sempre a rimbalzo (17), fa sudare ogni punto al centro dei Magic Howard che chiude con 31 punti, ma deve faticare per ogni canestro. In attacco invece Toronto vive sui funambolismi di Barbosa e DeRozan (14 punti in tandem nell’ultimo quarto) e la grinta di Bayless, ma anche un buon contributo del collettivo. Importante anche il 14/15 ai liberi di DeRozan e Bayless. “Ognuno sta giocando bene adesso – dice Bayless -. Con una buona circolazione di palla tutti sono coinvolti. È un modo divertente di giocare e un metodo efficace se vogliamo aver successo. Abbiamo avuto un percorso travagliato quest’anno, ma magari finiamo la stagione in modo positivo”. Con 29-19 nell’ultimo quarto i Raptors hanno interrotto una striscia perdente di 6 gare e archiviato con 2-1 la serie contro i Magic. Per Orlando si tratta invece della terza sconfitta nelle ultime quattro gare.

Toronto: DeRozan 24 (8/16), Bayless 23 (7/14), Barbosa 14, J. Johnson e Weems 11. Rimbalzi: Evans 17. Assist: Bayless 8.
Orlando: Howard 31 (11/20, 9/15 tl), Nelson 21, Bass e Richardson 13. Rimbalzi: Howard 9. Assist: Nelson 7.

tratto da gazzetta.it



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