nativi americani (video)
Oggi il Disinformatico è riuscito a smentire che il Papa non si sarebbe dimesso per evitare un arresto. Ma chi l’ha detto? Noto che non si riferisce direttamente a me e a questo blog: ho ripreso la notizia data da Francesco Zanardi (francescozanardi.blogspot.com) non perché il Papa rischiasse le manette (?!?), bensì perché il genocidio dei nativi d’America, degli aborigeni, degli indiani, ha aggiunto un capitolo in più alla propria storia.
Una storia di disinformazione cui il Disinformatico non collabora proprio. Non c’è intenzione di procurarsi un capro espiatorio, di gridare crucifige, non è nello stile di questo blog. Non risolviamo nulla indicando un colpevole. L’individuazione della responsabilità è necessaria, tuttavia bisogna fare molti passi avanti. “Chi sbaglia paga” è arido, algebrico, fascistoide, non può bastare. L’animo umano è capace di bassezze infinite ma non ha limiti nemmeno guardando in alto. Ma che tribunale è questo Tribunale Internazionale common law, che il 30 gennaio spicca un mandato d’arresto internazionale contro il Papa, la Regina d’Inghilterra e il premier canadese? (il sito è http://itccs.org/). Quale governo l’ha autorizzato? Perché i nativi americani non si rivolgono al sistema giudiziario americano?
Ecco le domande che rimbalzano da Facebook. Poi i tifosi cattolici che rispondono “che bufala”.
Abbiamo bisogno di una civiltà realmente diversa, dove violenze così diffuse, massacri simili (non meno di 50mila bambini, forse 100mila) avvengono nel silenzio e nella complicità di Vaticano, Gran Bretagna e Canada nel corso di sessant’anni circa, in Cadana, fra gli anni 20 e gli anni 80. Ci chiedono che razza di tribunale sia, che legittimità abbia quello del pastore canadese Kevin Annet. Ovvio che gli Indiani d’America non sono tutelati dal sistema giudiziario. Non c’è da stupirsi. Sono stati massacrati, dal Far West, alle guerre, alle scuole cattoliche canadesi, per due terzi responsabili del genocidio.
Kevin Annet, che per Chomsky meriterebbe il Premio Nobel per la pace, è un pastore che ha raccolto per anni informazioni sul genocidio dei bambini nativi d’America e si è battuto civilmente. Notizie abbondanti su di lui e su quanto è accaduto si trovano a questi link http://www.webalice.it/gangited/_A/Chiesa_genocidio_Canada.html
http://www.wakeupnews.eu/il-genocidio-canadese-e-i-silenzi-della-chiesa/
Antica storia ma anche moderna. La Chiesa ha collaborato a spartire le terre del Nuovo Continente fra Spagna e Portogallo grazie a una bolla del 1493 di Alessandro VI (“Inter caetera”).
Ma quel che è peggio che cinque secoli dopo nulla è cambiato. Ratzinger nel 2001, da prefetto della Congregazione della dottrina della fede, mandò una lettera ai vescovi raccomandando di tenere segreto il genocidio. Sì, fu uno sterminio. Ratzinger, poi, da Papa, ricevette Kevin Annett nel 2010, pronunciò alcune parole ben più umane. Non sufficienti però per generare una sensibilità nuova. Non possono infatti accadere genocidi e poi chiudere la pagina di storia chiedendo scusa e proseguendo come niente fosse. Il Papa chiese scusa, come pure il governo canadese. Come può bastare?
Il pastore canadese è andato avanti per far sapere la verità. Non per reagire al massacro massacrando a propria volta. Occorre che la verità emerga chiaramente e che ci sia una presa di coscienza. Invito quindi a leggere quanto scritto al link indicato sopra, che incollo sotto questo posto, per conservarne il testo. Il mandato d’arresto del Tribunale internazionale Common Law ovviamente ha un significato simbolico. Ma assolutamente forte, è un richiamo a prendersi responsabilità storiche che non stanno certo sulle spalle di una persona sola e che non si liquidano facilmente con una sentenza.
Nel Novecento, ai tempi di Hitler e anche prima, l’eugenetica era accettata dagli scienziati. Discorsi oggi del tutto assurdi e disumani, ma accettati: l’ereditarietà dei caratteri era considerata inevitabile. La pulizia genetica era applicata nella Germania nazista ma anche in America. E questa non è una novità.
C’è però di peggio. Ciò che è proprietà di Dio va sottoposto alle leggi di Dio. E i bambini nativi d’America dovevano adattarsi al Cristianesimo. Furono usati i metodi più violenti. Oggi certo inaccettabili. Infatti oggi si grida alla bufala. Ma ahimé non è così. Nessuno ne gioisce: non è questa una banale lotta anticlericale per far vedere che c’è un responsabile ed è sempre qualche furbo sacerdote. All’epoca nessuno – da quanto ne so io – si batté per fermare un genocidio simile né per farlo conoscere. Tutto fu tenuto nascosto, e non pochi, apprendendo questi fatti, in questi anni restano senza parole.
Com’è stato possibile? Disinformando e attaccando chiunque volesse dire la verità, contribuire a diffondere informazioni, non per anticlericalismo o partito preso. Serve una svolta culturale, di civiltà, avere ragione, vincere una battaglia dialettica davanti a episodi del genere sono cose da poco.
Altri link
http://nwo-truthresearch.blogspot.it/2012/05/il-genocidio-cattolico-dei-nativi.html
http://www.bornagain.it/wp/2011/06/15/il-genocidio-dei-bambini-indiani-in-canada/
http://forum.cosenascoste.com/off-topic/65482-genocidio-cattolico-dei-bambini-nativi-americani-canada.html
Riporto quanto scritto al link
http://www.webalice.it/gangited/_A/Chiesa_genocidio_Canada.html
Congiura del silenzio tra i mass media italiani (e forse anche esteri) su un genocidio che forse è il più infame della storia. Nessune ne ha parlato e nessuno ne parla, tranne il minuscolo Manifesto in un articolo del 2010.
Benvenuti su Wikipedia, l’enciclopedia libera: la voce “Genocidio” mette in particolare evidenza le stragi compiute dai nazisti in Europa e dai “comunisti” in varie parti del mondo. Nessun accenno alle “piccolezze” come:
- lo sterminio degli Indiani negli USA (dal 1500 alla fine del 1800, 97% della popolazione)
- il genocidio canadese, di cui qui si parla
- il genocidio degli indigeni australiani e neo-zelandesi ad opera degli inglesi (dal 1700 al 1928, oltre il 90% della popolazione)
Silenzio-dei mass media su un’altra notizia significativa: nel 2007, l’assemblea generale dell’ONU ha dichiarato il diritto dei quasi 370 milioni di indigeni sopravvissuti nel mondo a mantenere la loro cultura e le loro tradizioni, vietando ogni forma di discriminazione nei loro confronti. USA, Canada, Australia e Nuova Zelanda sono gli unici Paesi che hanno votato contro la dichiarazione.
* * *
Dal 1996, l’ex pastore della “Chiesa Unita” Kevin Annett sta conducendo invano una campagna di denuncia per scuotere l’opinione pubblica internazionale ed ottenere che i colpevoli siano processati o almeno identificati.
NB: non confondere la “Chiesa Unita” canadese con la “Chiesa Unitaria”, come fanno alcuni siti Internet. La chiesa unitaria è una specie di chiesa eretica, quasi inesistente, che nega la trinità di Dio; la chiesa unita canadese è nata nel 1925 dall’unione dei metodisti, dei congregazionisti e dei presbiteriani.
In breve: in Canada, almeno cinquantamila bambini delle popolazioni native (i cosiddetti “Indiani”) sono stati uccisi nelle apposite “scuole residenziali”, di cui due terzi erano gestite da suore e preti cattolici.
Il numero dei morti è calcolato in base ad una dichiarazione del governo canadese (quasi certamente falsata per minimizzare la gravità dei fatti), secondo la quale, nel periodo di circa un secolo, circa centomila bambini sono stati ospiti delle “scuole”; infatti è noto che la mortalità era di circa il 50%. Secondo Annett ed i suoi collaboratori, in base al calcolo della popolazione indigena questa stima dovrebbe essere almeno raddoppiata: infatti circa 250.000 bambini sarebbero stati internati nelle “scuole”, quindi le vittime sarebbero più di 100.000.
Annett ha raccolto le testimonianze di alcuni sopravvissuti, da cui risulta che i bambini venivano volontariamente infettati con malattie mortali, sterilizzati, forniti agli ospedali come cavie per esperimenti “scientifici”, stuprati, venduti ai pedofili, torturati atrocemente, picchiati a morte, assassinati in varie maniere, sottoposti ad ogni forma di violenza psicologica e fisica.
La maggior parte dei sopravvissuti, psichicamente e moralmente devastati, sono caduti nell’alcolismo, nella tossicodipendenza, nella totale emarginazione; la loro attuale condizione sociale è stata descritta dai gruppi per i diritti umani dell’ONU come quella di “una popolazione colonizzata al limite della sopravvivenza, con tutte le caratteristiche di una società dal terzo mondo” (12/11/1999).
Questo significa che, anche ammettendo che siano vere le cifre del governo, almeno centomila bambini sono stati assassinati fisicamente o moralmente.
Tutto ciò è avvenuto in un Paese che è considerato tra i più civili e progrediti del mondo, in base ad accordi tra le chiese cristiane (soprattutto la cattolica) ed il governo, che ha emanato apposite leggi, con la copertura garantita dalla polizia e dalle istituzioni pubbliche.
Nel 2008 il presidente del consiglio dei ministri, Stephen Harper, ha chiesto ufficialmente scusa per il genocidio e per gli abusi inflitti agli aborigeni ma ha dichiarato che il governo non intende svolgere indagini.
Nel 2010, in un’udienza paternamente concessa ad alcuni rappresentanti degli indigeni, il papa Ratzinger ha espresso “il proprio dolore per l’angoscia causata dalla deplorevole condotta di alcuni membri della Chiesa”, che ha causato sofferenza ad ”alcuni bimbi indigeni”.
Qualche “peccatuccio” veniale, insomma: chiediamo educatamente scusa, e che non se ne parli più. Ma quegli ingrati “selvaggi” sono proprio incontentabili: dodici anziani del Consiglio, in rappresentanza delle tribù Cree, Haida, Metis, Squamish e Anishinabe hanno reso pubblico un documento con cui, fra l’altro, chiedono che il Santo padre e i vertici del Vaticano siano processati come responsabili del genocidio davanti al Tribunale internazionale per i crimini di guerra.
Ed Annett rincara la dose: “…il papa è direttamente implicato nella copertura dei crimini contro quei bambini, sin da quando scrisse la lettera ai vescovo del Nordamerica ordinando di tenere segreti gli abusi sessuali degli ecclesiastici (…)”.
Annett allude alla famosa lettera lettera segreta del 2001, con cui Ratzinger, all’epoca capo dell’Inquisizione, impose a tutti i vescovi l’obbligo di segretezza assoluta sugli abusi sessuali degli ecclesiastici e stabilì le regole “processuali” per impedire che tali abusi vengano puniti. come sta continuando a fare anche in veste di papa.
Deus vult
Dio lo vuole: parola di papa.
Il genocidio dei nativi canadesi era già cominciato, con altri mezzi, fin dal tempo della colonizzazione francese. Infatti i primi missionati cattolici erano giunti nel 1615. Il territorio, da migliaia di anni, era abitato da popolazioni che vivevano di caccia e agricoltura. Con quale diritto i francesi ne presero possesso?
Il concetto è semplice: Dio ha creato tutto, uomini e cose, quindi ne è il proprietario. Il papa è il vice-dio, quindi esercita tale diritto di proprietà con due “bolle” (1455 e 1493) con cui regala i territori americani ai re di Spagna e Portogallo, a condizione che “convertano” gli infedeli alla “vera religione” ed a questo scopo li autorizza espressamente a invadere, ricercare, catturare, vincere e soggiogare i pagani, a schiavizzarli e a confiscare le loro proprietà.
Lo dice anche la Bibbia (Deuteronomio):
“Quando il Signore tuo Dio ti avrà introdotto nel paese che vai a prendere in possesso e ne avrà scacciate davanti a te molte nazioni [...] quando il Signore tuo Dio le avrà messe in tuo potere e tu le avrai sconfitte, tu le voterai allo sterminio; non farai con esse alleanza né farai loro grazia. Non ti imparenterai con loro, non darai le tue figlie ai loro figli e non prenderai le loro figlie per i tuoi figli (…) voi vi comporterete con loro così: demolirete i loro altari, spezzerete le loro stele, taglierete i loro pali sacri, brucerete nel fuoco i loro idoli”.
Le guerre “franco indiane” erano cominciate nel 1689 e si conclusero nel 1763 con la vittoria degli inglesi, che proseguirono l’opera di “civilizzazione”. Il generale inglese Geofrey Amherst condusse la guerra batteriologica contro gli indiani alleati dei francesi (Micmac, Uroni, Algonchini). Questo gentiluomo riferiva tranquillamente nel suo diario (1740) di avere raccolto le coperte infette negli ospedali dove gli inglesi morivano di vaiolo e di avere incaricato un ufficiale di distribuirle agli indiani.
Alcune tribù (Vancouver Island) hanno conservato il ricordo di questi fatti e riferiscono che i missionari cristiani ed i marinai inglesi davano loro le coperte infette. Il villaggio di Clo-ose, vicino a Port Renfrew, nel 1860 aveva 3.400 abitani. Nel 1890 ne restavano 44 (1,5% ).
Con il Gradual Civilization Act del 1857 i nativi furono privati della cittadinanza in quanto “individui selvaggi, privi della conoscenza di Dio e di qualsiasi stabile e chiaro credo religioso”. Questa definizione è stata confermata nei Revised Statutes della Colombia britannica nel 1960.
Le “scuole residenziali”, cioè i campi di sterminio riservati ai bambini, furono istituite con il Federal Indian Act del 1874 e furono installate nelle regioni in cui gli indigeni superstiti erano più numerosi (Alberta, British Columbia). In base a questa legge, inoltre (correggendo un evidente errore del Gradual civilization Act), gli indigeni potevano essere arrestati, imprigionati, spogliati dei loro beni e delle loro terre anche senza giustificazioni.
Chi e perchè
La chiesa principale in Canada è quella cattolica, seguita dalla “chiesa unita”. Terza in classifica è la chiesa anglicana.
In realtà i protestanti, tutti insieme, sarebbero circa il doppio dei cattolici; ma sono chiese separate.
Non ci sono dubbi che il genocidio fu voluto, progettato e costantemente diretto dal governo canadese. I criminali che si misero al suo servizio per realizzare il progetto vi aggiunsero con entusiasmo le componenti di follia sadica e di bestialità tipiche dell’Inquisizione; ma neanche questa era arrivata al punto di torturare i bambini.
La chiesa cattolica, sempre fedele alle antiche tradizioni, si collocò in prima linea: basta considerare che gestì 83 scuole su un totale di 132, quindi i due terzi. Di queste 83, 67 erano ancora attive alla fine della seconda guerra mondiale. Furono chiuse man mano (l’ultima nel 1998), ma ancora vent’anni dopo, nel 1965, ne restavano in funzione più della metà.
Sul piano “razionale” i motivi del genocidio, in Canada come in tutto il nord America, erano i soliti: ridurre all’impotenza i nativi ed impadronirsi delle terre. Privati dei mezzi di sussistenza, i nativi costituivano un problema che era “logico” risolvere nel modo più economico: sterminandoli.
Ma non bisogna dimenticare che i coloni erano cristiani e che la loro chiesa doveva in qualche modo “legittimare” i loro crimini ed i propri. Da questo punto di vista, il genocidio non si può chiamare col suo nome: si chiama “evangelizzazione”. Ottanta milioni di morti nell’America centro-meridionale (il 90% della popolazione) avevano già indicato la via da seguire nel nord; dove infatti, con qualche ritardo, fu raggiunto lo stesso risultato.
Non è necessario (e non lo è stato mai) che il pretesto dell’evangelizzazione sia ragionevolmente credibile: basta che ci sia e non occorre neanche far finta di crederci: è la vecchia storia del lupo e dell’agnello.
Si trattava quindi di distruggere i nativi, fisicamente e moralmente. Infatti, nel 1938, il reverendo Alfred Caldwell, direttore della scuola di Ahousat (Vancouver Island) scriveva:
“Il problema rappresentato dagli indiani è di natura morale e religiosa. Essi mancano dei fondamenti di base del pensiero e dello spirito civile (…) ci sforziamo di trasformarli in cristiani maturi che imparino a comportarsi bene nel mondo ed abbandonino il loro selvaggio stile di vita ed i loro diritti, acquisiti col trattato, che li tengono inchiodati alla loro terra e ad una primitiva esistenza. Soltanto allora (cioè quando avremo preso noi la loro terra, ndr)il problema indiano nel nostro paese verrà risolto”.
Ecco un ottimo esempio di problema “morale e religioso”. Non è un caso che questo Caldwell sia anche noto per avere assassinato personalmente almeno due bambini della sua “scuola”.
Testimonianze, dettagli sulle tecniche di tortura, episodi raccapriccianti sono ampiamente riportati nell’articolo in “Pagine corsare“.
L’elenco dettagliato delle 83 “scuole” cattoliche è stato aggiunto da Marco Cinque in appendice al suo articolo sul Manifesto per sbugiardare i soliti zelanti servi del Vaticano, che – in Italia e all’estero – si sono affrettati a negare tutto addossando le responsabilità alla “chiesa unita” canadese ed accusando Annett di malafede, disinformazione, ignoranza ecc.
Le informazioni provengono dalla documentazione e dalle testimonianze raccolte da Annett e rese pubbliche per mezzo del film Unrepentant (2006), di un rapporto (1994) della Commissione per la verità sul genocidio in Canada (The Truth Commission into Genocide in Canada) e del Tribunale per le scuole residenziali canadesi (The International Human Rigths Association of American Minorities Tribunal into Canadian Residential Schools), Vancouver, 1998.
Cronologia
1874 – istituzione delle “scuole” residenziali. I loro direttori – quasi sempre ecclesiastici – sono nominati congiuntamente dallo Stato e dalla chiesa e sono, per legge, i tutori legali dei bambini, cioè hanno gli stessi poteri dei genitori. Le pratiche culturali degli indigeni, i loro riti, le loro usanze, tutto viene proibito per legge.
1907 – la stampa canadese riferisce che il tasso di mortalità nelle “scuole” supera il 50%
1909 – il dr Peter Bryce (direttore dei funzionari medici dell’Agenzia governativa per gli affari indiani) dopo aver ispezionato tutte le “scuole” presenta una relazione a Duncan Campbell Scott, dell’Agenzia.
Bryce riferische che nelle “scuole” i bambini indiani vengono sistematicamente e deliberatamente uccisi; che il loro tasso di mortalità è fra il 35% e il 60%; che il personale ed i funzionari della chiesa nascondono, rifiutano di consegnare o falsificano regolarmente la documentazione e le altre prove relative alla morte dei bambini.
Riferisce, fra l’altro, che uno dei metodi principali utilizzati per uccidere i bambini indigeni è quello di esporli intenzionalmente al contagio di malattie infettive (p. es. la tubercolosi) per poi lasciarli senza cure. I bambini ancora sani vengono costretti a dormire nello stesso letto con quelli malati o moribondi.
Il rapporto Bryce venne tenuto segreto, Bryce fu licenziato e in tutto il periodo seguente (da qualunque chiesa le “scuole” fossero gestite) il tasso medio rimase superiore al 40%.
1920 – benchè il mostruoso tasso di mortalità nelle “scuole” sia notorio, il governo della B. Columbia rende obbligatoria l’iscrizione. I bambini vengono prelevati dalla polizia, che costringe i genitori a firmare una domanda d’iscrizione con la quale essi “delegano” tutti i loro poteri all’ecclesiastico direttore della scuola. Chi si rifiuta viene arrestato.
1928 – giungono dall’Europa le teorie di “eugenetica” (selezione delle “razze superiori). In seguito alle pressioni della chiesa cattolica e di quelle protestanti, in Alberta (1928) ed in B. Columbia (1933) viene adottato il Sexual Sterilization Act che, fra l’altro, consente ai direttori delle scuole di fare sterilizzare i bambini.
Medici missionari delle chiese cattolica, anglicana e unita sterilizzarono migliaia di persone in tutto il Canada, con preferenza per i leader e i capi delle nazioni indiane (e per le loro famiglie). In istituti come la Provincial Training School di Red Deer ed il Ponoka Mental Hospital, interi gruppi di bambini venivano sterilizzati quando raggiungevano la pubertà
Si trattava però di provvedimenti umanitari: altrimenti, per evitare problemi, le ragazzine che restavano incinte, magari per gli abusi sessuali dei preti, sarebbero state uccise o portate negli appositi ospedali “per indiani” dove i neonati sparivano (non si sa come) e qualche volta sparivano anche le madri.
1933 – fra il 1933 ed il 1941 emergono i primi riscontri di reti pedofile organizzate nelle “scuole” della costa occidentale (B. Columbia)
1950 – nei primi anni ’50, il West Coast General Hospital di Port Alberni accoglieva i corpi dei bambini provenienti dalla locale “scuola” della Chiesa Unita. Questo benefico istituto si occupava anche di fare abortire le ragazze ingravidate dai preti e dal personale e di fare sparire i neonati che, forse, venivano uccisi. Nel 1973, a Kuper Island, è stato scoperto un cimitero, appena a sud della scuola, destinato ai bambini nati dai rapporti fra i preti e le ragazzine
1952 – George Darby, medico missionario presso l’R.W. Large Memorial Hospitalriferisce di essere pagato dall’Ufficio Affari Indiani di Ottawa per ogni indiano che sterilizza, in particolare per quelli che non frequentano le chiese. Quest’attività del dr Darby era cominciata nel 1928.
1953 – la prassi di contagiare volontariamente le malattie tra i bambini delle scuole viene riferita da alcuni fra i massimi rappresentanti della chiesa anglicana sulGlobe and Mail del 29 maggio 1953.
1960 – agli indiani viene concesso il diritto di voto: una buona ragione per ammazzarne ancora un po’.
Solo tre esempi pratici di evangelizzazione:
- nel 1944, Jasper Jospeh, di Port Hardy (B. Columbia), età otto anni, fu rinchiuso nella “scuola” di Alert Bay e tenuto per più di tre anni in una cella dove gli venivano somministrate pillole e fatte iniezioni “che mi facevano star male”. Lo stesso trattamento era praticato a due suoi cugini, che urlavano e si ribellavano ogni volta: ”…così le infermiere fecero loro delle iniezioni, ed entrambi morirono subito. Lo fecero per farli stare zitti.”
- nel 1963 Mary Anne Nakogee-Davis di Thunder Bay, Ontario, età di otto anni, fu torturata più volte dalle suore della “scuola” cattolica, apparentemente senza motivo, su una sedia elettrica. Diversi testimoni hanno riferito che nelle “scuole” di Alberni e Kuper Island (B. Columbia), nella scuola cattolica dell’Ontario ed in strutture ospedaliere isolate, gestite dalle chiese e dal Dipartimento Affari Indiani nel Quebec settentrionale, a Vancouver Island e nell’Alberta rurale, esistevano stanze di tortura, allestite appositamente con sedie elettriche fisse
- nel 1964 Frank Martin, nove anni, fu rapito dal suo villaggio e tenuto per 14 mesi in una cella della Brannen Lake Reform School. Ogni mattina gli venivano somministrate scosse elettriche alla testa, fino a farlo svenire. Nel pomeriggio, veniva sottoposto a raggi x per diversi minuti di seguito. All’età di diciotto anni si ammalò di cancro ai polmoni.
Kevin Annet
Nato nel 1956, laureato in antropologia, scienze politiche e teologia. Pastore della “chiesa unita” del Canada dal 1990, prima a Manitoba, poi a Toronto, infine, dal 1992, a Port Alberni (B. Columbia). Qui nota che nessun indiano frequenta la sua chiesa; comincia a prendere contatti con i nativi ed a raccogliere le prime testimonianze. Crea una mensa per i poveri ed invita i nativi a partecipare ai riti domenicali permettendo a tutti di prendere liberamente la parola dopo le funzioni. Con il successo di quest’iniziativa, le testimonianze dei nativi si moltiplicano.
Con il pretesto di favorire l’evangelizzazione e lo sviluppo degli indigeni, la chiesa unita ha ottenuto “in gestione” dal governo i territori indiani. Nel 1994 Annett scopre un losco giro d’affari, in cui la chiesa, con la complicità dell’Amministrazione provinciale, vende la terra ad aziende private ottenendone in cambio sostanziose donazioni.
Solleva la questione durante una riunione ma gli viene risposto che gli Indiani “non sono stati in grado di dimostrare la proprietà della terra”. A questo punto scrive ai membri del presbiterio una lettera in cui chiede che la chiesa unita restituisca la terra ai nativi ed ammetta pubblicamente il proprio “errore”. Viene sospeso dall’incarico.
Nello stesso anno, costituisce la “Commissione per la verità sul genocidio in Canada”(The Truth Commission into Genocide in Canada), che pubblica un rapporto fondato sulle prime testimonianze. Annett continua la propria opera anche come segretario della Commissione, chiedendo con insistenza al governo canadese, ai capi delle chiese ed anche all’ONU di svolgere indagini per ritrovare i corpi delle persone scomparse e per punire i responsabili.
Nel 1997 viene definitivamente licenziato dalla chiesa unita, che boicotta pesantemente tutti i suoi tentativi di trovare un lavoro e gli manda a dire, tramite un altro ecclesiastico, che sarbbe meglio per lui trasferirsi altrove.
Nel 1998 costituisce un “Tribunale per le scuole residenziali canadesi” (The International Human Rigths Association of American Minorities Tribunal into Canadian Residential Schools) ed ottiene che due membri osservatori dell’ONU assistano al “processo”. Gli atti ed i documenti del “Tribunale” (tra cui 14 ore di testimonianze video-registrate) vengono trasmessi all’Alto commissario per i diritti umani a Ginevra. Nessuna risposta.
Annett ritiene che il governo canadese abbia esercitato pressioni politiche sulle gerarchie dell’ONU ed osserva che all’epoca l’assistente del segretario generale era la canadese Louise Frechette, funzionario del dipartimento della difesa a Ottawa. Era lei che teneva l’agenda delle diverse commissioni ed aveva quindi la possibilità- di insabbiare la pratica.
Nel 2010, dopo nove anni di attività, la sua trasmissione settimanale sulla radio locale CFRO (Vancouver) è stata vietata dalle autorità.
Nel 2011, all’aeroporto di Stansted, gli è stato impedito l’ingresso in Inghilterra. Dopo una breve detenzione in una prigione per immigrati, è stato espulso.
Il suo sito Internet “Hidden From History: The Canadian Holocaust – The Untold Story of the Genocide of Aboriginal Peoples” è tutt’ora attivo.
Opere:
- 2001 - Hidden from History: The Canadian Holocaust, pubblicato dalla Truth Commission into Genocide in Canada, nuova edizione ampliata nel 2205
- 2002 - Love and Death in the Valley
- 2006 – il film Unrepentant: Kevin Annett and Canada’s Genocide (108 minuti), premiato nello stesso anno al festival internazionale di New York per il cinema indipendente ed al Los Angeles Independent Film Festival nel 2007.
Tra il 1993 ed il 2005 Annett è stato attaccato con campagne diffamatorie, pesanti pressioni sulla sua famiglia, minacce, aggressioni. Alcuni indiani suoi collaboratori sono stati uccisi. L’elenco dettagliato dei 48 episodi di aggressione e/o minaccia è in una pagina del sito Canadian genocide
Secondo l’articolo pubblicato nel sito “Arianna”, Noam Chomsky ha detto che Annett “merita il premio Nobel per la pace più di molti tra coloro che lo hanno ricevuto in passato”.
Evangelizzazione dell’Australia
La tradizione civilizzatrice dell’impero britannico non si è limitata allo sterminio degli Indiani canadesi. Tra il 1700 e il 1928 (data dell’ultimo massacro in grande stile) oltre il 90% degli aborigeni sono stati sterminati; ed anche qui, dal 1910 è stato adottato il sistema delle “scuole” dove i bambini indigeni, sottratti con la violenza alle famiglie, venivano “rieducati”. L’operazione, proseguita fino al 1970, è chiamata “Stolen Generations” (generazioni rubate). L’inaugurazione del nuovo anno scolastico in Australia. (Queen Victoria Building, Sydney) Anche in Australia (27% di protestanti e 26% di cattolici) le “scuole” sono state affidate alla chiesa cattolica, leader indiscussa della specialità. Non si conosce il tasso di mortalità tra gli educandi. Sembra però che, a parte il trattamento standard (stupri delle bambine, violenze materiali e psicologiche) non si siano verificati eccessi di sadismo, omicidi, mutilazioni ecc. Ma |