Jordan Spieth (211 – 71 70 70, -5) ha raggiunto Bubba Watson (211 – 69 68 74) in vetta alla graduatoria nel terzo giro del 78° Masters Tournament, primo major stagionale che si sta svolgendo sul percorso dell’Augusta National (par 72), ad Augusta in Georgia. E’ rimasto in retrovia Francesco Molinari, da 37° a 42° con 223 (71 76 76, +7) con un parziale di 76 (+4), mentre dopo 36 buche è uscito al taglio Matteo Manassero, 72° con 152 (71 81, +8).
Sarà un turno finale ricco di emozioni, poiché vi sono almeno tredici giocatori, raccolti in quattro colpi, in grado di vincere. Lotteranno per la ‘giacca verde’, oltre ai due leader, Matt Kuchar e lo svedese Jonas Blixt, terzi con 212 (-4), Rickie Fowler e lo spagnolo Miguel Angel Jimenez, quinti con 213 (-3), rinvenuti con i due migliori score di giornata, rispettivamente 67 (-5) e 66 (-6), Jim Furyk, l’inglese Lee Westwood, a caccia del primo major che coroni una brillante carriera, e il danese Thomas Bjorn, settimi con 214 (-2), Kevin Stadler, Fred Couples, l’inglese Justin Rose e l’australiano John Senden, decimi con 215 (-1),
Hanno qualche minima chance anche Gary Woodland e l’inglese Ian Poulter, 14.i con 216 (par), mentre l’australiano Adam Scott, campione uscente, 16° con 217 (+1) insieme a Kevin Streelman, ha bruciato con un 76 le sue aspettative di un bis e, probabilmente, anche quelle di poter superare Tiger Woods, assente per infortunio, in cima al World Ranking. Infatti per sedersi sul trono mondiale dovrebbe arrivare almeno terzo, in compagnia al massimo di un concorrente, ma più che i numeri è il suo gioco a frenare le previsioni ottimistiche.
Nella lista dei delusi l’australiano Jason Day, 18° con 218 (+2), anch’egli candidato al trono di Woods purché vincente, il nordirlandese Rory McIlroy, il sudafricano Louis Oosthuizen e lo svedese Henrik Stenson, 24.i con 219 (+3), quest’ultimo altro giocatore che poteva variare la classifica mondiale con un secondo posto, Per Scott, Day e Stenson, comunque, si tratta solo di un rinvio perché il lungo stop a cui sarà costretto Woods inevitabilmente porterà mutamenti a breve termine. Torneo in grigio anche per Hunter Mahan, per il fijano Vijay Singh e per il tedesco Martin Kaymer, 29.i con 220 (+4).
E’ andata peggio ad altri concorrenti molto attesi e rimasti fuori dopo due giri: Phil Mickelson, che non subiva tagli in questo major dal 1997, Webb Simpson, i sudafricani Ernie Els e Charl Schwartzel, l’inglese Luke Donald e lo spagnolo Sergio Garcia, 52° con 149 (+5) e out per un colpo, Zach Johnson e il nordirlandese Graeme McDowell, 63.i con 150 (+6), Dustin Johnson, 68° con 151 (+7), l’argentino Angel Cabrera, 72° come Manassero, Keegan Bradley, 80° con 153 (+9), e Jason Dufner, 85° con 154 (+10).
Spieth, texano di Dallas, ventuno anni da compiere e uno dei giovani più interessanti delle nuove leve con già un titolo nel PGA Tour al primo anno da pro (John Deere Classic, 2013), ha approfittato dell’andatura lenta di Watson per agganciarlo con birdie alle buche 14 e 15 (70, -2) dopo aver marciato precedentemente in par con due birdie e due bogey.
“Domani sarò nell’ultima partenza al Masters – ha detto Spieth – e questo è già un sogno che si avvera. Non ho mai giocato un giro in cui presumibilmente vi sarà grande tensione su ogni colpo: questo accadrà domani e mi auguro di avere piedi in terra e sangue freddo. Poi vedremo come finirà. Oggi ho perso un colpo sull’Amen Corner, come ieri, ma nel primo turno ne avevo guadagnato uno. Forse sarà il tratto decisivo, ma in realtà io quando lo affronto penso a una buca alla volta, come faccio su qualsiasi percorso. Mi rendo conto solo successivamente di essere passato sul trittico di buche forse più famoso al mondo”.
Watson, che ha vinto il Masters nel 2012, ha preso rapidamente atto che la brillantezza dei primi due giri non l’avrebbe sostenuto. Eloquenti quattro bogey sulle prime sette buche, parzialmente attutiti da un eagle alla 2ª, poi non è più riuscito a recuperare i due colpi sopra il par segnando sul resto del tracciato un birdie e un bogey (74). Sei bridie e due bogey nel 68 (-4) di Kuchar, mentre è riuscito a rimanere a galla Blixt, una delle sorprese della gara, malgrado abbia spedito due palle in acqua con relativi bogey (11 e 13 con par alla 12) nell’Amen Corner. In totale 71 (-1) colpi con quattro birdie e tre bogey. Ha recuperato dal 37° posto Jimenez con il 66 frutto di sette birdie, di cui cinque tra le buche 10 e 16, e di un bogey ed è risalito dal 26° Fowler con sei birdie e un bogey per il 67.
Brutta partenza con un doppio bogey di Molinari, che poi ha realizzato due birdie e un bogey per un 37 (+1) al giro di boa. Nel rientro, però, ha lasciato per la terza volta consecutiva due colpi sull’Amen Corner e ha chiuso con il quarto bogey del turno. Il montepremi è di 8.000.000 di dollari.