GRANDI QUESITI UMANI. Terremotati aspiratori dei nostri soldi ?

Quando tutto sembrava andare a posto, le tasse sui lavoratori finalmente aumentate, un Governo che governa senza quella inutile stronzata di facciata per fare contenti gli ultimi comunisti che sono le elezioni. Quando il Pdl e il Pd e Casini sembrano lì lì per mollare il colpo con le polemiche e finalmente mettersi d’accordo e decidere qual’è il bene del paese, cioè fare un’ Intesa San Paolo. Quando addirittura un filino di salutare terrorismo iniziava a fare timidamente capolino (era ora che i servizi segreti ricominciassero a lavorare, bravo Monti, tutti devono dare il massimo per il paese), quando si capiva che se gente infame come i grillini va al Governo torneranno le Br e la Mafia stragista, quando tutti sembravano aver capito che si deve votare la sicurezza e la disciplina… ecco il terremoto! E non è per il terremoto in sè che è un fatto naturale e ci sta, anzi i terremoti rilanciano l’economia con l’edilizia e creano nuovi posti lavoro attraverso le vittime. Vi ricordate l’Aquila? Gli imprenditori non appena seppero, a giusta ragione, gioirono a telefono in quelle sinistrorse intercettazioni fatte ai tempi di re Silvio. Il problema dei terremoti, diciamolo chiaramente, sono i terremotati, categoria avida di denaro pubblico. Vogliono che tutto ciò che hanno perso nel terremoto, lo Stato glielo deve risarcire, vogliono addirittura una casa, non vogliono pagare le tasse. Ora dico io: perchè il povero Lele Mora che non voleva pagare le tasse è andato in bancarotta e se ne sta in galera, mentre questi terremotati avidi li dobbiamo aiutare con i nostri soldi pubblici? Non c’è equità, gli si dovrebbe dire: ” volete una casa? Ok! Questa è la vostra cella, evasori avidi…” ma costerebbe troppo e quindi non si può fare. Il problema è non sperperare denaro pubblico per colpa dei terremotati. Ne parlermo in un nuovo avvincente appuntamento con:

GRANDI QUESITI UMANI

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