Nonostante il prolungamento del contratto dei New York Knicks per Gallinari (circa 13 milioni di dollari per 3 anni), il rendimento di Danilo di questa stagione non si è ancora stabilizzato su valori accettabili per il suo talento. Lui - e in parte anche il suo coach, D’Antoni - minimizzano e danno la colpa all’infortunio al polso che l’ha condizionato per tutte queste prime partite e in generale ad un piccolo “slump” che hanno fatto precipitare le sue percentuali al tiro. È pur vero che siamo ancora all’inizio e le partite giocate sono poche per trarre conclusioni e nelle ultime è nettamente migliorato (nelle prime tre aveva il 20% dal campo e il 18% da 3, ora è 37% dal campo e 40% - ottimo- da 3), ma è indubbio un diverso entusiasmo dell’ambiente newyorchese nei suoi confronti.
Le sue categorie statistiche sono tutte al di sotto rispetto a quelle della passata stagione quando l’italiano aveva sì convinto, ma spesso pareva messo in un angolo dai suoi compagni di squadra che non gli passavano il pallone: 12.2 punti (15.1 l’anno scorso), 4.2 rimbalzi (4.9 la passata stagione), 1 assist (1.7 nello scorso campionato), 27.2 minuti giocati (33.9 la stagione precedente); va bene che i numeri nel basket, e soprattutto nella NBA devono sempre essere contestualizzati, però qualcosa che non va ci deve essere.
L’inizio di stagione, poi, è stato abbastanza traumatico per noi tifosi che lo guardiamo al di qua dell’Oceano: 12 punti al debutto, 2 con 0/6 al tiro in 12 minuti nella seconda gara e 4 punti (2/9) in 15 minuti contro Portland alla terza uscita. A quel punto molti avevano iniziato a storcere il naso e a insinuare qualche problemino all’interno della squadra che lo riguardava, con i maligni invece che dicevano che il motivo del suo calo fosse da ritrovare nel fatto che Gallinari fosse ancora sul mercato per tentare l’ultimo assalto a Carmelo Anthony.Per altro questa tesi è stata confermata anche da voi che nel nostro sondaggio avete votato per il 51% che il momento difficile del Gallo fosse da ritrovare nelle voci di mercato che lo riguardavano; mentre il 38% di voi diceva che fosse da imputare all’infortunio al polso e solo l’11% con una possibile incompatibilità con i compagni.
Da quel momento però il Gallo si è ripreso e ha messo in fila tre buone gare da 24, 16 e 15 punti tornando a giocare circa 34 minuti di media e a tirare come sa fare.
Qualsiasi sia il vero motivo del momento negativo, Danilo deve riuscire a superare le difficoltà fisiche, tecniche e ambientali e dimostrare l’ulteriore passo in avanti fatto nel suo terzo anno di NBA, ossia essere più forte di ogni dubbio e critica, come le vere superstar sanno essere!