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Il bello del cane

Creato il 29 gennaio 2015 da Lanterna
Il bello del cane
Ho riletto il mio post precedente e non mi è piaciuto.
Le cose che ho scritto sono tutte vere, per carità. Ma danno un'idea distorta di come è Daisy e di come è il nostro rapporto con lei.
Come succederà quando, tra alcuni (pochi) anni, parlerò dei pensieri che mi daranno i miei figli adolescenti.
Quando sento genitori un po' più grandi di me parlare dei loro figli adolescenti, mi vien sempre da chiedermi se stiamo parlando di un ragazzo normale o di un delinquente. Poi spesso li conosci, questi farabutti in erba, e scopri che sono anche carini ed educati (almeno con gli estranei), e quindi tanto male non saranno neanche in famiglia, fatta la tara dell'età.
Ecco, Daisy è meglio di così. È fantastica. È buona, equilibrata, serena, allegra.
Non è mai stata il cucciolo scatenato che mi raccontano alcuni padroni di cani.
Prima di conoscerla, avevo un sacco di pregiudizi sui cani (formatisi nella mia precedente esperienza di schnauzer nano viziato, quindi non proprio infondati).
E invece, a poco a poco, tutte le mie barriere sono cadute. Avevo pensato a un cane che stesse prevalentemente fuori, che dormisse nel recinto. E invece, su suggerimento delle veterinarie ma anche per nostro trasporto, sta con noi, dorme con noi, vive con noi. Senza fare danni, né a casa nostra né tantomeno in quelle altrui o nei locali in cui la portiamo.
Ho scoperto che è possibile avere un cane che non sale su letti e divani. Ho scoperto che si può mangiare senza essere continuamente disturbati. Ho scoperto che si può andare a fare una passeggiata e giocare col cane all'aperto, senza guinzaglio, senza recinti. Ho scoperto che vabbe', non farà le fusa, ma ti dà un sacco di bacini. E poi vuoi mettere quando ti posa il muso sulle gambe? Ho scoperto che non abbaia mai senza una ragione valida in assoluto (anche la mia vecchia Sissi abbaiava per qualcosa, ma l'elenco di ciò che secondo lei meritava di essere segnalato è veramente difficile da condividere per un umano).
Persino le gatte, o almeno alcune di loro, si stanno ricredendo sul conto di Daisy. La prima a scendere a patti è stata Pinta, che ora addirittura dorme serenamente a meno di mezzo metro da lei. Ora anche Rachel e il Quarto si lasciano fiutare senza fare scenate, ma non riescono a evitare di correre quando la vedono arrivare piena di entusiasmo. Quarta e Castigo soffiano. Sempre e comunque.
E dire che lei con i gatti (e con i cani più piccoli, ovvero quasi tutti) è di una delicatezza disarmante. Con quelle zampone enormi, che le sono cresciute a dismisura nell'arco di pochi mesi, riesce a invitare al gioco senza far male (ai cagnetti, perché a me invece lascia certi lividi...). E quel testone di cemento armato si inclina impercettibilmente, suggerendo tutte le sfumature e le espressioni.
Un'amica, che di cani se ne intende ben più di me, mi ha detto che secondo lei Daisy sta esplorando perché è libera, ma che, finita questa fase, sarà ancora più felice di stare con noi e obbedire ai suoi capibranco.
E in effetti noi non stiamo andando "a scuola" per piegarla ai nostri voleri. Saremo tutti allievi, e soprattutto noi umani cercheremo di imparare a comunicare con lei.
Del resto, a suo tempo abbiamo imparato a comprendere due neonati, perché non dovremmo farcela con lei che è tanto più collaborativa?

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