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Il biologo darwinista Francisco J. Ayala: «Dio crea attraverso le leggi naturali»

Creato il 17 marzo 2011 da Uccronline

Il biologo darwinista Francisco J. Ayala: «Dio crea attraverso le leggi naturali»Due anni fa, nel marzo del 2009, il quotidiano Avvenire ha intervistato il biologo darwinista Franci­sco J. Ayala, punta di diamante della comu­nità scientifica mondiale. Docente all’University of California, presidente del Consiglio dell’American Association for the Advancement of Science e membro delle principali Università del mondo: l’United States National Academy of Sciences, l’American Academy of Arts and Sciences, l’American Philosophical Society, la Russian Academy of Sciences, l’Accademia Nazionale dei Lincei di Roma, la Spanish Royal Academy of Sciences, la Mexican Academy of Sciences ecc. Ha vinto un’infinità di premi scientifici, su tutti la National Medal of Science e il prestigioso premio Templeton, assegnato per lavori riguardanti tematiche religiose e spirituali. Riportiamo solo alcuni spunti della bella intervista.

NON C’E’ BISOGNO DELL’IDEOLOGIA DEL DARWINISMO O NEODARWINISMO. Lo scienziato mette subito in chiaro le cose: «Noi scien­ziati parliamo di Darwin, non di darwinismo né di neodarwinismo. Queste ideologie sono fuori della scienza». Parlando del grande naturalista, dice: «Darwin ha scoperto la selezione naturale. Per lui l’evoluzione era un fatto evidente ma occorreva tro­vare la legge naturale che la spiegasse. Nel 1938 scrive nel suo diario: ‘Ho trovato la chiave: è la selezione na­turale’». Accennando alle critiche alla selezione naturale circa la capacità di spiegare la formazione di alcuni organi, Ayala risponde: «Noi dimostriamo che si può spie­gare benissimo. Un organismo, quando trova beneficio a disporre di un occhio più completo, si mi­gliora, riceve mutazioni favorevoli che vanno a vantaggio della specie. Al tempo di Darwin molti scienzia­ti accettavano l’evoluzione, come processo graduale di autoformazio­ne, di cambiamento generale. Ma Darwin dimostra che il cambia­mento avviene in modo diverso: al­cune cose cambiano e altre no, una cambia prima e una cambia dopo. Il processo non è graduale, la sele­zione naturale dipende dalle varia­zioni ereditarie e dall’ambiente».

«SCIENZA E FEDE SONO CONCILIABILI». Essendo un biologo cattolico (ha anche intrapreso per un periodo la carriera religiosa), l’argomento si sposta inetivabilmente sul dialogo tra scienza e fede. «Si deve fare distin­zione fra cose che non sappiamo e cose che come scienziati non sapremo mai. Per esempio, scienza e fede trattano di cose distinte. La scienza spiega i processi naturali con leggi naturali. La religione trat­ta invece del significato della vita e del nostro rapporto con Dio. La scienza non ha nulla da dire sulla creazione del mondo. Come non pochi scienziati, riten­go conciliabili scienza e fede».

«DIO CREA CONTINUAMENTE». Non è comunque d’accordo con il movimento dell’I.D.: «Al “di­segno intelligente”, muovo un’obiezione: i seguaci di questo movimento considerano la crea­zione come un evento completo e già concluso, e con ciò finiscono per attribuire al Creatore i difetti del cor­po umano. La mandibola non è suf­ficientemente grande per i nostri denti, il canale attraverso il quale deve passare il bambino, nel mo­mento in cui nasce, è troppo stret­to per la sua testa; il sistema ripro­duttivo umano non è perfetto, al punto che il 20% delle gravidanze si conclude in un aborto spontaneo nei primi due mesi». Conclude infine citando i teologi quando parlando di «creatio continua»: «Dio sta creando continuamente, ma attraverso le leggi naturali. E Darwin e la teoria della selezione naturale non implicano materiali­mo metafisico, non negano l’esi­stenza di Dio, né i valori spirituali e morali».


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