Il Napoli dopo i fasti dell’era Lauro nella stagione 1941-42 precipitò per la prima volta in serie B, proprio nell’anno in cui l’altra bandiera del calcio centromeridionale, la Roma, vinceva il suo primo scudetto.
Con una sanguinosissima guerra ormai in atto, e con l’Europa messa a ferro e fuoco dalle truppe naziste, la retrocessione del Napoli, pur dolorosissima per gli sportivi partenopei, non poteva che passare in sottordine, anche perché migliaia e migliaia di ragazzi italiani perdevano ogni giorno la vita sui vari teatri del conflitto, a seguito della disgraziata decisione di Mussolini di entrare in guerra al fianco di Hitler. L’anno seguente la tanto attesa promoziono non ci fu e così alla sosta dei campionati tra il ’43 e il ’45 il Napoli era ancora impantanato in serie B.
Nel dopoguerra, con lo stadio “Partenopeo” ex “Ascarelli” ormai in macerie a causa dei bombardamenti anglo-americani durante il tormentato campionato del 1941-42, lo stadio dell’Arenaccia e lo stadio del Vomero in mano agli Alleati, che li utilizzavano come deposito per i carburanti, si doveva trovare dove poter far giocare la neonata “Associazione Polisportiva Napoli” (compagine nata dall’unione della Società Sportiva Napoli promossa dal giornalista Arturo Collana e la Società Polisportiva Napoli fondata da Luigi Scuotto).
Nel 1945 gli azzurri presero parte al Campionato Regionale misto (al quale parteciparono dieci squadre di cui due di B: Napoli e Salernitana, quattro di C: Stabia, Scafatese, Torrese e Casertana, due di prima divisione: Frattese e Portici, una squadra della Polizia Militare e la neonata Internaples), giocando sul campo di Piazza Nazionale, su un area ora scomparsa, perché su di essa furono edificati alcuni palazzoni. Intanto su interessamento del dott. Scuotto la società allestì un terreno di gioco di fortuna nell’ampio Orto Botanico alla Veterinaria, fornito di una piccola tribunetta in muratura per spettatori in piedi (qualche migliaio). La mano d’opera fu pagata con le bottiglie di liquore e le stecche di sigarette fornite, come contributo volontario, dai soldati americani che stazionavano nell’Orto Botanico (il cui patrimonio vegetale era stato distrutto dalle truppe alleate che vi dimoravano, anche con alcune casermette). L’inaugurazione avvenne con Napoli-Frattese, 2-2 l’8 maggio del 1945, il giorno in cui la Germania si arrese agli Alleati, e gli azzurri vi giocarono per tutta la stagione. Il 17 Giugno 1945, nell’ultima giornata di campionato Napoli e Stabia si incontrarono all’Orto Botanico concludendo la partita sul 3-3. Lo Stabia era campione campano del torneo regionale misto, seconda la Salernitana, terzo il Napoli e quarta la Frattese.
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